I 516 milioni di euro in arrivo ridaranno slancio alla ricostruzione

Il Consiglio regionale con voto unanime ha approvato il finanziamento

Una boccata di ossigeno per i polmoni affaticati della ricostruzione nelle zone terremotate dell’Umbria. E’ arrivata in settimana grazie a un accordo maturato fra la Giunta regionale, la maggioranza che la sostiene e le minoranze di Palazzo Cesaroni. Con un voto unanime, il Consiglio regionale ha approvato la proposta di risoluzione sui criteri per finanziare, a fondo perduto, i maggiori costi della ricostruzione post sisma, così come previsto dalla Legge finanziaria. Un documento che ha impegnato l’amministrazione regionale a varare (mercoledì) l’atto amministrativo necessario per poter impiegare i circa 1000 miliardi di lire (oltre 516 milioni di euro) messi a disposizione dal Governo, per le zone terremotate dell’Umbria e delle Marche. Un provvedimento, come recita la risoluzione del Consiglio regionale, di “assoluta urgenza e tale da consentire l’avvio dei cantieri fin dalle prossime settimane”. FINITI GLI INTERVENTI LEGGERI, INDIETRO QUELLI PESANTII mille miliardi che arriveranno nelle regioni terremotate grazie alla finanziaria serviranno a ridare slancio alla ricostruzione. Quasi terminati gli interventi leggeri, per i quali sono stati concessi 300.997.772 euro, secondo i dati della Regione dell’Umbria aggiornati al 27 maggio scorso. Sul totale dei 4354 progetti in cantiere, 4149 sono quelli già portati a termine. A metà strada i lavori che riguardano le opere pubbliche, con 142 interventi finiti a fronte di un totale di 300 progetti di recupero necessari, con quasi 53 milioni di euro già erogati e 90 milioni concessi. Per quanto riguarda i beni culturali, su 288 interventi previsti, i lavori sono iniziati in 262 cantieri mentre quelli terminati sono 93. In questo caso, secondo i dati aggiornati al 6 maggio scorso, l’importo finanziato è di 108.473.101 euro, di cui oltre 105 milioni già impegnati e 75 erogati regolarmente. I problemi più grandi restano per la ricostruzione pesante e per i piani integrati di recupero. I Pir portati a termine sono solo 34 sui 1164 previsti, con 554 casi nei quali i lavori sono già partiti (i contributi concessi ammontano a 326 milioni di euro). Per la ricostruzione pesante, la situazione è pressoché catastrofica se si considera che a fronte degli oltre seimila interventi necessari, solo 34 sono terminati e soltanto 124 sono iniziati. Piuttosto scarsi anche i contributi erogati finora, pari a poco più di sei milioni di euro. POLEMICHE SUI MERITIDEI MILLE MILIARDIDi fronte a questo orizzonte, non proprio sgombro dalle nubi, capita anche che l’accordo politico per favorire la rapida erogazione dei fondi previsti dalla finanziaria sia turbato dalle gare tra politici per ‘auto-attribuirsi’ i meriti del provvedimento. Così, secondo Ada Urbani (Fi), la maggioranza avrebbe fatto proprie le proposte del Polo sulla ricostruzione in Umbria. Le risorse aggiuntive per circa 1000 miliardi, sarebbero dunque erogate con criteri e modalità che i consiglieri di minoranza avevano suggerito in un disegno di legge presentato in data 15 marzo. Paolo Crescimbeni (An) rincara la dose e parla di una Giunta che opererebbe di rimessa e sulla scia delle opposizioni. E cita anche la normativa sulla sicurezza dei cittadini presentata dal Polo, che avrebbe stimolato una iniziativa analoga da parte dell’amministrazione regionale, pronta a recepire buona parte delle proposte del centrodestra. Sull’altra sponda si fanno sentire Vannio Brozzi e Paolo Baiardini (Ds). “Non si può ridurre il tutto a polemica politica e correre a mettere le bandierine per primi su una vicenda delicata come la ricostruzione”, commenta Brozzi. Mentre Baiardini si dichiara sconcertato e taglia corto. “Non è vero che la Giunta ha fatto proprio il disegno di legge del Polo, basterebbe confrontare le risultanze e le tabelle finali per capire quanto diversa è la soluzione rispetto alla proposta iniziale”.

AUTORE: Daniele Morini