I cattolici dell’Ucraina

A Città di Castello probabilmente qualche mio coetaneo si ricorda di un giorno fra il 1963 e il 1964, quando nella cattedrale gremita assistemmo a una solenne liturgia eucaristica in rito bizantino slavo.

Eravamo affascinati da quel rito splendido e suggestivo, ma soprattutto dalla personalità di chi lo presiedeva: Josyp Slipyi, arcivescovo (in esilio) di Leopoli, e come tale Primate della Chiesa cattolica ucraina di rito bizantino. Era giunto a Roma da pochi mesi, strappato alle carceri dell’Urss – dove si trovava da quasi venti anni – dagli sforzi congiunti di Papa Giovanni e del presidente Kennedy. Veniva da quella zona, la Galizia, che dal 1945 è la regione occidentale dell’Ucraina, ma che in precedenza era stata governata di tempo in tempo dalla Polonia e dall’Austria, Stati cattolici; cosicché da secoli quelle diocesi, conservando il rito orientale, facevano parte della Chiesa cattolica. Ma una volta che se ne era impadronito, Stalin aveva ordinato che si staccassero da Roma e si sottomettessero al Patriarcato ortodosso di Mosca, così come era da sempre per Kiev e l’Ucraina orientale. Così Slipyi era stato perseguitato e imprigionato; poi liberato nel 1963, ma rifugiato a Roma, dove sarebbe morto nel 1984 da cardinale.

Nel frattempo la Chiesa cattolica ucraina di rito orientale non era scomparsa; era sopravvissuta in clandestinità in patria, e alla luce del sole nella diaspora, con numerose diocesi di ucraini emigrati in diversi Paesi occidentali. Di questi, Slipyi fu il Primate fino alla sua morte. Con la fine dell’Urss e l’indipendenza dell’Ucraina, anche la Chiesa cattolica locale ha ripreso visibilità e vigore; la sede primaziale è stata trasferita da Leopoli a Kiev.

Intanto anche la Chiesa ortodossa ucraina si è svincolata dal Patriarcato di Mosca e ha nominato un Patriarca con sede a Kiev non riconosciuto da quello di Mosca. Che cosa accadrà ora? Si sa che Putin si proclama devoto ortodosso ed è molto legato al suo Patriarca (o viceversa). Non ci sono buoni segnali per le Chiese nazionali ucraine: né per quella cattolica, né per quella ortodossa. Putin vorrà imitare Stalin anche in questo?