I primi amici del Malawi

Ponte Felcino. Presentazione dei progetti in corso nel Paese africano 'gemellato'

Sabato 3 gennaio, presso la sala parrocchiale di Ponte Felcino, l’associazione onlus Amici del Malawi ha presentato e commentato le immagini che testimoniano lo stato di avanzamento dei vari progetti in corso nel Paese africano. I presenti, attenti e numerosi, hanno ascoltato con interesse la relazione, e davvero non poteva essere altrimenti visto il legame antico e profondo che lega questa parrocchia ai fratelli del Malawi. Infatti, forse non tutti sanno che il seme che oggi unisce la diocesi di Perugia a quella di Zomba è stato gettato proprio a Ponte Felcino: tutto ebbe inizio sul finire degli anni ’70 quando, per una felice intuizione di mons. Gino Vicarelli, allora parroco di Ponte Felcino, si realizzò un inedito gemellaggio tra questa parrocchia e la missione di Muloza prima e Chipini poi, rette dal padre comboniano Aristide Stefani, per gli amici Duccio. Da allora il paese si mobilitò con incredibile generosità per aiutare questi lontani villaggi africani, da cui arrivavano foto e lettere di ringraziamento. Nel 1982 l’ideatore e promotore di questo gemellaggio, mons. Vicarelli, morì improvvisamente e si temette che con lui dovessero interrompersi tutte le iniziative da egli intraprese; fortunatamente non fu così. L’anno successivo, infatti, un gruppo misto di ponteggiani e di perugini, capeggiati da Andrea Vicarelli, fratello dello scomparso parroco, si recò a visitare la missione con un avventuroso quanto memorabile viaggio. In quell’occasione fu decisa la costruzione di un piccolo poliambulatorio, per agevolare il lavoro di padre Stefani che, sobbarcandosi sacrifici inauditi, prestava assistenza a malati e partorienti. Con l’aiuto della Caritas nazionale e del ministero degli Esteri italiano, quel piccolo ambulatorio è divenuto un attrezzatissimo e ben organizzato centro di sanità, comunemente denominato Chipini Clinic. Dal 1992, scomparso prematuramente padre Stefani, la sua gestione è affidata ad alcune suore infermiere missionarie, coadiuvate da circa trenta dipendenti, e svolge un’attività di portata rilevante, se si pensa che ogni anno vengono assistiti oltre un migliaio di bambini con le relative madri, oltre a molti malati di malaria e di Aids, vera piaga del continente africano. L’inaugurazione avvenne nell’agosto dell’89, e da allora varie delegazioni perugine, sempre guidate da mons. Remo Bistoni e mons. Mario Ceccobelli, si sono recate in territorio malawiano, per cementare ancor più il rapporto di amicizia con quel popolo. È rimasta nella memoria e nel cuore di tutti la visita di 29 tra sacerdoti e laici avvenuta nel 1991, cui prese parte l’allora arcivescovo mons. Ennio Antonelli, per iniziativa del quale fu costituita stabilmente e ufficialmente la Fraternità Perugia-Zomba con impegni morali di solida consistenza tra la diocesi perugina e quella malawiana. Successivamente furono realizzate una scuola a Chingale, in località non lontana dall’ospedale, e una residenza per gli ospiti italiani, denominata ‘Casa Perugia’, mentre dal gennaio 2000 è sorto nei pressi di Zomba, antica capitale del Malawi, un Politecnico, scuola di arti e mestieri nella quale i giovani malawiani apprendono una professione. Ideatore di quest’ultima iniziativa fu l’allora vescovo di Zomba mons. Allan Chamgwera: oggi il Politecnico è una realtà efficiente e funzionante, proprio come la Chipini Clinic.

AUTORE: Stefano Vicarelli