Ici: la Chiesa paga il giusto secondo la legge

Nota della curia in risposta a un ordine del giorno dei Verdi

Non è applicabile al patrimonio immobiliare della Chiesa eugubina la recente legge che prevede l’esenzione dal pagamento dell’Ici. Lo precisa l’Ufficio amministrativo diocesano che ha voluto prendere posizione su un ordine del giorno presentato al Consiglio comunale dal capo gruppo consiliare dei ‘Verdi per Gubbio’ Lucio Panfili. È sembrato un’invasione di campo l’invito rivolto a Sindaco e Giunta affinchè si appellino ‘alle istituzioni religiose eugubine perché venga versato al Comune di Gubbio un contributo volontario pari all’importo dell’esenzione dal pagamento dell’Ici’, per ‘consentire e assicurare le risorse economiche necessarie per i servizi sociali destinati alle categorie più deboli ed alle famiglie meno abbienti’. Le puntualizzazioni sono state affidate ad una nota dell’ufficio amministrativo diocesano, con la quale si fa la cronistoria dell’imposta precisando che l’art. 7-bis della n. 248 del 2.12.2005, varata per consentire comportamenti univoci su una materia complessa, conferma l’esenzione per le attività elencate fin dalla stessa legge istitutiva dell’Ici. Del beneficio, infatti, possono usufruire ‘quegli immobili destinati esclusivamente allo svolgimento di attività assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative e sportive’, nonché di quelle ‘ di cui all’art. 16, lettera a), della L. 20-5-1985 n. 222, esercitate in strutture di Enti non commerciali (fra cui rientrano gli enti ecclesiastici), utilizzate in maniera esclusiva per una serie di iniziative di particolare rilevanza sociale’. Dopo aver sottolineato come la proposta del capo gruppo Panfili riveli una scarsa conoscenza del problema ed una mancata informazione sull’intera vicenda, la nota ironizza sull’appello al Vescovo, quasi che la ‘spesa sociale del Comune si regga solo sull’Ici pagata dalla Chiesa eugubina’. Specificato che ‘non deve essere’ il capo gruppo dei Verdi ‘ad insegnare alla Chiesa cosa fare per le categorie più deboli e per le famiglie meno abbienti’, la nota così conclude ‘che nelle sue proprietà non vi è alcun immobile che abbia i requisiti per essere esentato’, per cui ‘continuerà a pagare il tributo come ha sempre fatto, senza far mancare alcuna risorsa al Comune di Gubbio’.

AUTORE: Giampiero Bedini