Il Bambino e i giovani

Intervista a tre giovani per scoprire che cosa rappresenti per loro - al di là dei soliti cliché - la festa della nascita del Salvatore

Incontrare dei ragazzi chiedendo di condividere con noi qualche riflessione sulla loro vita ed in modo particolare sul Natale è stato sicuramente uno dei più grandi doni che ho ricevuto in questi giorni e che, a mia volta, desidero estendere a tutti i lettori. Proviamo, dunque, a guardare questa importante ed attesa festa con i loro occhi… lasciando da parte, almeno per un po’, regali, consumismo, lunghe file ai centri commerciali, vacanze dalla scuola. Ad introdurci in questo percorso è Anthony P., 16 anni, il quale, con passione, dal 2008 realizza il presepe del suo paese, Sismano (comune di Avigliano Umbro). “Di questo – ci dice – sono molto orgoglioso perché mi ricordo che anche quando ero bambino veniva fatto, ma poi con il passare degli anni questa tradizione è andata persa; grazie alla mia caparbietà e ostinazione però, sono riuscito a farla rinascere”. E grazie anche – aggiungiamo noi – a tanta fantasia, creatività, pazienza ed impegno. La bella opera, infatti, collocata nella piccola chiesa di S. Maria delle Grazie, è di circa 25 mq, richiede almeno 30 giorni per la realizzazione, ed Anthony si avvale della collaborazione di alcuni amici e paesani. Alla domanda: “Quali finalità ti spingono a fare ciò e cosa desideri trasmettere ai visitatori?”, il giovane artista risponde: “Sinceramente non so di preciso quale sia la motivazione che mi spinge, è una cosa che mi viene da dentro, che è nella mia natura: costruire un presepe mi rende felice, realizzato, è un’espressione del mio modo di vedere e pensare. Infatti questa è la mia visione del Natale: tutto è concentrato sulla nascita di Gesù, un evento molto importante per noi cristiani, e il minimo che io possa fare è raffigurare sempre in maniera migliore questo meraviglioso avvenimento”. Incontriamo poi Tommaso P., 16 anni, catechista e animatore Acr che dopo aver definito Gesù come “il tutto” e “il migliore amico” (“Anche tra noi abbiamo amici fantastici, ma Gesù è diverso, è di più: ti ama, ti ascolta, ti protegge, ti educa, ti corregge, ti perdona”), aggiunge: “Accogliere e seguire Cristo significa mettersi in discussione, fare il ‘punto della situazione’ e decidere di dar retta a ‘regole’ che talvolta sembrano limitare la propria libertà. Al contrario è molto più facile cadere nelle tentazione, nei vizi. Tuttavia la maggior parte dei ragazzi non è veramente felice. Anche io ho sentito giovani dire che la vita è noiosa e che non ha senso, e sinceramente sono rimasto sorpreso perché in apparenza sembrano essere molto felici… Spero che il Natale sia anche un momento di riflessione per tutti coloro che sono molto lontani dal Signore. Per me vivere appieno questa festa vuol dire mettermi a servizio dell’altro, soprattutto dei più bisognosi. È il tempo in cui siamo chiamati a manifestare con decisione tra noi uomini la stessa unione, vicinanza e solidarietà del Padre che ci dona il Figlio. Con il gruppo del dopo-cresima, tra le altre cose, ad esempio, andiamo a trovare gli anziani e i malati nelle case di riposo nel nostro paese, cercando di regalare loro un sorriso”. Concludiamo questo breve “viaggio” con Sandra M., 14 anni, cresimata nel settembre scorso. Sandra, che ama scrivere poesie, ci regala questa riflessione: “Il Natale per me è il ristoro di un mese freddo come dicembre! Ricordare la nascita di Gesù è ciò che riscalda il cuore! Per ogni uomo il Natale dovrebbe rappresentare un momento di unione fraterna, uno scambio sincero di doni! Io vivo il Natale come fosse l’occasione per far capire ciò che di me non si scopre in altri giorni comuni. Anche quando sono arrabbiata o delusa per fatti miei, cerco sempre il modo per non farlo trasparire, cerco di nascondere e mostrarmi allegra. Il Natale è qualcosa di diverso dal solito, è sorpresa, onestà, calore. Tutto ciò che Dio vuole donarci, il Natale è un focolare che ci rianima da ogni tipo di gelo, anche quello del cuore, è un sorriso, un abbraccio. È stare vicino alla gente, soprattutto a chi soffre ed ha bisogno di un sollievo. I più poveri, i malati… hanno bisogno di noi in questo Natale. Andiamo, e Dio sarà con noi!”.

AUTORE: Michela Massaro