Il ‘Blocco navale’ ed i 50anni de LAVOCE

Il direttore di un settimanale cattolico simile a La Voce, recentemente ha espresso la situazione in cui si trovano i settimanali cattolici con la metafora del blocco navale. Riprendendo l’immagine si può dire che siamo in alto mare, anche per l’invito rivolto dal Papa all’inizio del nuovo millennio: “Duc in altum”, conduci la barca in alto mare. Ma qui siamo stati circondati da mille natanti avversi, che non stiamo ad elencare. Basti qualche esempio: i costi di produzione e di spedizione, la concentrazione dei grandi organi editoriali, la prepotente presenza della televisione che mette in angolo la carta stampata, la disaffezione di molta gente alla lettura, la frammentazione e conflittualità interna di un certo mondo cattolico cui non va più bene niente. Forzare il blocco.In tempi di crisi e di difficoltà non serve “imprecare alle stelle” o rassegnarsi a morire dolcemente in silenzio o in noiosa lamentazione. Per non morire bisogna forzare il blocco navale e investire tutte le risorse reperibili rimettendosi in gioco e puntando al rinnovamento. E’ quello che abbiamo a lungo pensato e da tempo iniziato ad attuare. La strategiaPer un’impresa così impegnativa era necessario avere una strategia. Eccola, in breve, fondata su alcuni pilastri: rifondare la consapevolezza di avere qualcosa di proprio e specifico da dire; rinnovare il giornale rendendo più chiaro ed esplicito il messaggio e più immediato il linguaggio giornalistico e grafico (una voce più chiara e più forte), allargare la cerchia degli interlocutori e degli interessi messi a tema: raggiungere una più vasta platea di lettori cercando di intercettarli con messaggi e campagne. I cinquant’anni sono un tempo più che giusto per fare questo bilancio e il relativo rilancio e ciò rappresenta il modo, a nostro avviso giusto, di celebrare il 50’de La Voce, per non fare inutili amarcord. Che poi, a ben vedere, non è neppure un cinquantesimo, essendoci stati in Umbria molti giornali cattolici (a partire da Il Paese di Leone XIII in poi) che possono essere agevolmente sommati ai formali cinquant’anni di fondazione. La storia della stampa cattolica in Umbria non è di poco conto: non banale, non superata, non ovvia. La sua esistenza da sola basta a stabilire una base di certezza per la fiducia nel futuro perché indica una esigenza e quasi una necessità di comunicazione sociale insita nella struttura vocazionale di una comunità di credenti il cui principale desiderio è quello di comunicare una buona notizia, e se possibile, la Buona notizia in mezzo alle tante tristi notizie della cronaca quotidiana. Che cosa abbiamo fatto finora in concreto. Abbiamo ascoltato i nostri abbonati, quattrocento. Abbiamo domandato che cosa avete da dirci su La Voce? La domanda di fondo articolata in tante domande dettagliate è stata posta a persone estratte a caso, secondo criteri di indagine affidata ad un’agenzia specializzata (Metron), che ha tratto le conclusioni. La stessa agenzia ha fatto simili domande a sacerdoti, a collaboratori pastorali per verificare e approfondire le osservazioni raccolte. Quest’indagine è una preziosa fonte di ispirazione per l’oggi e per il domani. Se non riusciamo a rispondere adeguatamente non è perché non abbiamo capito, ma solo perché non abbiamo i mezzi (giornalisti) per rispondere come si deve alle esigenze manifestate. Che cosa potete aspettarvi da noi Che lavoriamo e soffriamo anche per fare un giornale rinnovato. Non vi aspettate un miracolo (lo stiamo già facendo da tempo). Ci sarà del colore che speriamo vi piacerà, ci saranno pagine disegnate in maniera da mostrare con immediatezza le notizie o i commenti su cui vogliamo focalizzare l’attenzione più che su altri. Sarà un inizio, un primo passo, cui dovranno seguirne altri in progressione sperando che vi sia consenso, aiuto e le benedizione del Signore. La nuova Voce Più forte più chiaraIl giornale nuovo sarà presentato alla stampa e alle autorità giovedì 11 dicembre 2003 nella Sala dei Notari di Perugia alle ore 17 con la presenza di tutti i vescovi umbri, le autorità, i protagonisti di questi cinquant’anni di vita de La Voce, e i tanti amici, lettori e collaboratori del giornale. LAVOCEINFESTA nella diocesi di PerugiaPer celebrare i cinquant’anni del giornale si è scelto di fare delle ‘feste’ in ogni diocesi, per ricordare, ringraziare, rincontrare, i protagonisti di questi decenni: giornalisti, lettori, amici. La prima a fare festa è la diocesi di Perugia – Città della Pieve (vedi nella pagina), con un concerto in cattedrale per il Cinquantesimo, sabato 13, e Domenica 14 (ore 16.30) la ‘festa diocesana’ nella Cattedrale di San Lorenzo. Verrà presentata a grandi linee la storia de La Voce nella diocesi e sarà dato un riconoscimento a personaggi che vi hanno lavorato; alle ore 18 l’arcivescovo mons. Giuseppe Chiaretti celebrerà la S.Messa di ringraziamento per l’opera svolta dal giornale in questi cinquant’anni e di suffragio per gli amici de La Voce defunti.

AUTORE: Elio Bromuri