Il ‘colle della speranza’

Forte richiamo alla pace nell'omelia di mons. Fontana per la festa di santa Rita da Cascia. 'Chi segue Rita si fa protagonista del progetto di Dio'

Alle 10 del mattino di sabato 22 maggio 2004 sono arrivati sul sagrato della Basilica di Cascia, dalle varie frazioni, i pellegrini in corteo. Il corteo storico, appunto, che ricordava i momenti più significativi e importanti della storia di santa Rita, ha illustrato alla folla dei fedeli convenuti per la festa da tante parti d’Italia e del mondo intero, la figura straordinaria e l’opera della Santa degli Impossibili. Le autorità civili e militari erano schierate sul palco d’onore e sul sagrato, mentre i padri Agostiniani hanno guidato la preghiera con canti e con preghiere litaniche. Arrivata l’ultima processione da Roccaporena, l’arcivescovo mons. Riccardo Fontana ha benedetto i fedeli che recavano con sé la tradizionale rosa di santa Rita, come segno della bellezza e dello splendore della sua vita. Poi, tutti in Basilica; nei primi posti erano sedute oltre che le autorità, alcune personalità che hanno avuto un particolare legame spirituale con l’esperienza della vita della nostra Santa: coloro che alla fine della celebrazione hanno ricevuto il riconoscimento internazionale S. Rita. La Schola cantorum guidata dal maestro padre Fernando Sulpizi, ha introdotto la celebrazione del Pontificale. Nell’omelia l’Arcivescovo ha ricordato quanto oggi dalla Terra Santa, dal Libano, da Philadelphia (Usa) e dal mondo intero tutti si rivolgono a Cascia. Ha proseguito: ‘Bisogna fare di santa Rita e di Cascia il colle della speranza. Il popolo diventa il protagonista delle storie se si fa carico della giustizia umana. Bisogna credere ed avere nella propria vita dei valori di riferimento, così si può essere importanti. La sofferenza ferisce purtroppo un mare di persone, ma chi segue Rita si fa protagonista del progetto di Dio. Rita ci dice una storia umana. Diversi sono i fili che uniscono santa Rita al progetto del Signore: il primo è il primato di Dio nella sua storia. Oggi ci sono in mezzo a noi Israele e l’Islam rappresentati da due persone di religione diversa che esprimono con la loro vita il primato di Dio. Aut vitis, aut ignis. O con Gesù o nel fuoco! Sei da buttar via. Da quella predica di san Giacomo della Marca che penetrò il senso profondo della Passione di Cristo, Rita entrò nei segni della Passione con profondità. Lei si è fatta carico di quei segni. Con sant’Agostino la sua adesione a Cristo è entrata veramente nelle profondità. La via di Rita è la via della carità. Ella fu agostiniana in tutto il suo percorso: evangelizzazione e perdono. E la pace è frutto di sintesi’. Al termine della messa, il sindaco di Cascia Emili, insieme a mons. Fontana, ha conferito il riconoscimento internazionale S. Rita alle donne designate per questa XVII edizione: M. Agnese Dathon (New York), suor Elvira Petrozzi (non presente personalmente), Margherita Coletta, e due donne palestinesi: Sara e Roby.Dopo il saluto del Rettore del Santuario di S. Rita a Philadelphia con cui questo anno Cascia si è gemellata, un significativo riconoscimento e saluto è andato all’attrice Vittoria Belvedere protagonista del film di prossima uscita televisiva su santa Rita. Con la benedizione finale si è conclusa la celebrazione eucaristica nella Basilica.

AUTORE: Don Stefano Sivilla