Il Concilio raccontato dai diari dei teologi

Incontro con mons. Ghidelli nell’ambito delle iniziative nel 50° del Vaticano II
Da sin. l’arcivescovo Gualtiero Bassetti, mons. Carlo Ghidelli, mons. Elio Bromuri

Tra le molte iniziative fatte e progettate per l’Anno della fede l’arcivescovo mons. Bassetti ha messo in programma alcuni appuntamenti comuni a carattere diocesano che illustrino alcuni aspetti fondamentali del Concilio Vaticano II nel 50° anniversario del suo inizio. Il primo di questi appuntamenti si è svolto nella sala del Dottorato presso la cattedrale di San Lorenzo a Perugia con l’arcivescovo emerito di Lanciano – Ortona mons. Carlo Ghidelli, stimato biblista e fecondo scrittore, che ha ripreso i temi del Vaticano II alla luce dei Diari di alcuni teologi che vi hanno partecipato come consulenti dei loro vescovi. Questa rilettura a 50 anni di distanza, non essendo un testo pubblico, formale, ufficiale, esprime un sentimento personale autentico e spontaneo scritto nel momento in cui nascevano idee e proposte. Gli autori dei Diari presi in esame sono stati Yves Congar, domenicano, Henri De Lubac, Giacomo Lercaro che aveva Dossetti come proprio teologo, Helder Camara. Ghidelli di questi autori ha tratteggiato la biografia e gli aspetti che poi nel Concilio sono stati recepiti in sostituzione degli schemi che erano stati predisposti dai teologi romani. Non ha esitato a descrivere questo come un passaggio da una teologia predefinita e statica ad una teologia più aperta alle istanze del mondo moderno e alla volontà di “aggiornamento” del modo di esporre la fede, come indicato fin dall’inizio da Giovanni XXIII. Se dietro i documenti del Concilio vi sono le elaborazioni e le intuizioni di questi e altri teologi che appartenevano alle Chiese del Centro e Nord – Europa, tra cui Joseph Ratzinger, alle loro spalle vi erano altri teologi e Pastori, antesignani di un rinnovamento della Chiesa quali Newman, Rosmini per l’ecclesiologia e il più recente Vagaggini. La breve biografia di questi personaggi e la loro profonda spiritualità, come è stata presentata da Ghidelli, ha dato un’immagine viva e nuova di quel grande vento che è stato il Concilio. Dobbiamo essere grati al Signore che questo sia avvenuto nella nostra generazione, e nello stesso tempo dobbiamo prendere coscienza di essere caricati di responsabilità per la ricezione dei documenti conciliari e per la loro attuazione concreta nella vita della Chiesa. L’arcivescovo Bassetti in un intervento conclusivo ha potuto raccontare come abbia vissuto il Concilio a Firenze, prima come seminarista poi come giovane prete. Ha ricordato i fermenti di entusiasmo attorno a figure come Ernesto Balducci, mons. Bartoletti, i monaci di Camaldoli. La Chiesa fiorentina in quel periodo era molto viva e aperta nel seguire le novità provenienti da Roma. Ha ricordato anche un episodio che merita di essere trascritto. In quel periodo fece visita a Firenze il card. Beran, arcivescovo di Praga, che era stato liberato dopo anni di prigionia nelle carceri comuniste, accusato di essere un traditore della causa rivoluzionaria. Quando fece visita al seminario, il rettore mons. Agresti gli fece un grande elogio per la virtù della fortezza mostrata nella fedeltà alla propria vocazione e missione; insomma, fece un grande elogio al vescovo martire del comunismo. Il card. Beran gli rispose testualmente: “Quello che ho sofferto io non è niente rispetto a quello che i nostri Padri hanno fatto soffrire a Wycliff e Hus, che furono messi al rogo. E se con le mie piccole sofferenze ho potuto riparare a quello che c’è stato nella Chiesa, ne ringrazio il Signore”. “Questa frase – ha ricordato Bassetti – ci fece gelare, e anche oggi mi ritorna in mente con una forte emozione”. Non sono mancati interessanti interventi da parte dei presenti. Il moderatore, che è lo scrivente, al termine dell’incontro ha ritenuto di commentare che si è trattato non di una conferenza, sia pure importante fatta da un Pastore e grande studioso della Bibbia e della vita della Chiesa, ma di un evento per la nostra diocesi.

AUTORE: Elio Bromuri