Il falso sacro nei media

Convegno Gris su 'Le metamorfosi del sacro nella società post-moderna'

La varietà e la proliferazione odierna di forme di religiosità alternativa e non convenzionale non ha precedenti nella storia dell’umanità. E questo è dovuto anche al contributo dei mezzi di comunicazione di massa e della globalizzazione. Non ha dubbi, in questo senso, Giuseppe Ferrari, il segretario nazionale del Gruppo di ricerca e informazione socio-religiosa (Gris) presente al convegno che si è svolto a Gubbio il 17 e 18 giugno scorso. Gli fanno eco esperti e studiosi dei vari segmenti di cultura mediatica: letteratura, musica, fumetti, cinema, televisione e Internet. La deriva del sacro, l’esoterismo e lo gnosticismo passano oggi soprattutto attraverso i mezzi di comunicazione di massa e hanno sulla gente un effetto dirompente. Il presidente del Gris, don Antonio Contri, tira in ballo subito una serie di parole-chiave per descrivere questo processo: si va dalla desacralizzazione alla secolarizzazione, dalla laicizzazione alla mitizzazione. ‘Fino a circa quaranta anni fa – spiega Contri – abbiamo avuto un fenomeno di de-sacralizzazione, cioè una fuga dal sacro. Ora stiamo vivendo una realtà di ri-sacralizzazione, cioè c’è un ritorno al sacro e alla religione, ma ciò accade spesso in forme profondamente diverse da quelle tradizionali. Ecco perchè abbiamo voluto riflettere sulla metamorfosi, cioè sul cambiamento del sacro. Un cambiamento che può essere di segno positivo, se noi pensiamo ai nuovi movimenti e alle nuove forme di vita in seno alla Chiesa cattolica, molto belle e che affondano le loro radici nel cuore del cristianesimo. Altri cambiamenti, invece, sono abbastanza devianti. Si tratta di ciò che noi chiamiamo movimenti religiosi alternativi, gruppi che si differenziano dalla Chiesa tradizionale’. Tra gli esperti chiamati dal Gris per analizzare il fenomeno c’è anche chi si spinge oltre. Marco Fasol parla di ‘idolatria del nichilismo’ che starebbe dietro a operazioni come quella del Codice Da Vinci di Dan Brown, che ‘presume semplicemente di demolire la fede autentica, accusandola come deformatrice della realtà storica’. Adolfo Morganti ripercorre il cammino che lega musica, esoterismo e gnosticismo ricordando i falsi miti di un ‘anticonformismo pregno di nuovo conformismo’ che ha caratterizzato gran parte dei circoli satanisti lungo tutto il Novecento. E fa notare che un personaggio come Dimitri, fondatore dei ‘Bambini di Satana’, ha visto aumentare di molto il numero degli adepti dopo aver partecipato più volte al Maurizio Costanzo Show. ‘Un effetto imprevisto o programmato?’, si chiede Morganti. E infine l’ampia pagina dedicata alla televisione, proposta dal giornalista di Avvenire e Sat 2000, Alessandro Zaccuri. Lui fa una specie di mappatura delle gradazioni dell’esoterismo televisivo, che passa sempre più attraverso l’informazione quotidiana: il linguaggio sempliciotto di maghi e cartomanti del piccolo schermo, che attecchiscono su un pubblico di basso profilo sociale e culturale, l’approfondimento a buon mercato che si veste da divulgazione storico-culturale e raggiunge la fascia media di audience, e infine il pubblico della fiction, più sofisticato e più portato a ridurre la religione solo a una metafora. Insomma, ad ogni livello di deriva del sacro corrisponde il suo pubblico.

AUTORE: Daniele Morini