Il loro ministero è quello della Carità

DIOCESI. Ordinati tre nuovi diaconi permanenti in cattedrale

Festa di san Lorenzo secondo tradizione. La calura non è mancata. Infuocata piazza IV Novembre, ma gran caldo anche in cattedrale per il solenne pontificale. L’Arcivescovo ha presieduto l’eucaristia circondato, come da qualche anno avviene, da uno stuolo di sacerdoti di tutto il mondo: coreani, africani, latinoamericani, filippini, slavi, presenti a Perugia nel periodo estivo per seguire i corsi di italiano alla Stranieri. Tra i concelebranti anche mons. Jan Niemiec, vescovo ausiliare di Kamianets-Podilskyi in Ucraina, e mons. Mario Ceccobelli, vescovo di Gubbio. Durante il sacro rito mons. Chiaretti ha proceduto alla consacrazione di tre nuovi diaconi permanenti: Giuliano Giglio, della parrocchia di Prepo; Giancarlo Pecetti, della parrocchia di Santo Spirito; Franco Vecchini, di San Feliciano del Lago. Sale così a 13 il numero complessivo dei diaconi ‘uxorati’ (ammogliati) dell’archidiocesi. Oggi tutti e tre pensionati, fino a poco tempo fa, ancora immersi nelle loro professioni: manager alla Nestlé, Pecetti; professore di italiano, Giglio; bancario, Vecchini. Il loro nuovo compito è stato ben definito fin dal titolo dell’omelia: ad ministeryum, non ad sacerdotium, cioè ordinati per un servizio, non per il sacerdozio. E il loro servizio ecclesiale ‘ ha poi spiegato l’Arcivescovo ‘ è quello della carità verso i bisognosi, ma anche quello dell’annuncio della Parola e della testimonianza cristiana, nel contesto della nuova evangelizzazione.La cattedrale, come nelle grandi occasioni, era gremita. Fedeli e familiari hanno riempito le navate del duomo, finalmente libere da impalcature e transenne. Sono infatti da poco terminati i lavori di restauro delle volte della navata destra. Sono tornati a splendere gli affreschi della seconda metà del Settecento, opera di pittori di scuola perugina, tra cui Marcello Leopardi e Vincenzo Monotti. Ripuliti e lucidati anche gli altari di santo Stefano e di sant’Emidio. Rimangono da restaurare la cappella del Santissimo Sacramento e quella del battistero. Ripulita anche la cappella di san Bernardino, da dove è stata asportata la grandiosa tela della Deposizione di Federico Barocci. L’opera attualmente è in restauro; verrà poi esposta a Siena in una mostra sul tema ‘Pittura d’aria e nubi. Federico Barocci e l’Europa tra Cinque e Settecento’. Tornerà in cattedrale fra un anno circa. L’illuminazione e l’amplificazione del duomo, di recente potenziate, hanno dato buona prova di sé. Dopo la solenne celebrazione liturgica, i sacerdoti stranieri hanno cenato con l’arcivescovo al Mater Gratiae di Montemorcino.

AUTORE: Amilcare Conti