Moltissimi presenti il 12 novembre a palazzo Vitelli alla Cannoniera per la presentazione dello stendardo di san Giovanni Battista di Luca Signorelli, tornato alla Pinacoteca cittadina dopo un lungo e accurato restauro. Il vice sindaco Bettarelli ha sottolineato l’importanza dell’avvenimento nell’approssimarsi dei 100 anni della stessa Pinacoteca e il sindaco, Luciano Bacchetta, ha osservato che questa opera testimonia la ricchezza culturale della nostra città, aggiungendo che la nostra cultura può crescere molto avendo anche un importante risvolto turistico. L’assessore regionale alla Cultura, Fabrizio Bracco, ha ricordato Signorelli come figura cardine della nostra storia e ha annunciato che l’ anno prossimo vi sarà una grande mostra di questo pittore che concluderà il trittico rinascimentale iniziato con il Perugino e Pinturicchio. Ha preso poi la parola il prof. Federico Mancini, ordinario di Storia dell’arte moderna dell’Università di Perugia. Il gonfalone, ha detto, non può collocarsi in un tempo specifico determinato ma molti elementi fanno pensare che sia stato eseguito alla fine del ’400; dopo una lunga analisi del periodo storico e dell’opera del pittore, ha concluso che il gonfalone è una testimonianza del momento di massimo fulgore tifernate del Signorelli. La direttrice dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, Gisella Capponi, ha spiegato come per il restauro dello stendardo sia stato messo a punto un metodo così nuovo e importante da essere divenuto materia di insegnamento per la formazione dei restauratori. Anna Maria Marcone, direttrice dei laboratori di restauro dell’Istituto superiore per la conservazione e il restauro, e le restauratrici Federica Cerasi, Alessandra Ferlito, Giorgia Pinto hanno parlato delle tecniche, alcune nuove e sofisticate, usate per riparare lo stendardo composto da tre parti di tessuto di lino. Soffermandosi sulle lacerazioni e sulla loro riparazione hanno spiegato come sia stato usato, prima della tessitura, un particolare collante per ricongiungere le fibre affinché non risultasse spessore sulla superficie. Quanto alla pellicola pittorica è stato evidenziato come alcuni danni ai pigmenti usati nei colori siano irreversibili; da qui un alterarsi degli originali verdi verso toni più scuri di quello degli spazi riempiti con blu di smalto, non compatibile con tecniche oleose. Si è passati infine ad ammirare lo stendardo in cui la qualità cromatica della pittura risulta ora in tutto il suo splendore.
Il nostro Signorelli
Arte. Torna alla Pinacoteca, restaurato, lo stendardo di san Giovanni Battista, di fine Quattrocento
AUTORE:
Eleonora Rose