Il vescovo Vincenzo Paglia: nel crocifisso fede e cultura

A proposito dell’attuale acceso dibattito sull’immagine del crocifisso affissa nelle scuole pubbliche abbiamo chiesto un’opinione al vescovo di Terni Narni Amelia, mons. Vincenzo Paglia, assistente spirituale della Comunità di Sant’Egidio che dal 1986 organizza l’annuale incontro interreligioso di preghiera per la pace in diverse città del mondo. ‘Il crocifisso, ha detto Paglia, è prima di tutto un segno di fede e di amore sconfinato di un essere umano che ha dato la sua vita fino all’ultima goccia di sangue per amore degli altri. Questo fatto è uno scandalo per tutti ed è stato scandalo fin dal primo momento dell’incarnazione. E’ pertanto ineliminabile la provocazione contro ogni egoismo, contro l’intolleranza, l’inimicizia, l’esclusione e ogni forma di sfruttamento e di dominio degli uni sugli altri. Questo è il valore del Crocifisso come segno della fede e tale valore non deve e non può essere intaccato’. ‘E’ indubbio – ha aggiunto Paglia – che questa dimensione di fede abbia innervato tante culture ed anche la cultura del nostro Paese. In quel volto dobbiamo vedere il volto dei tanti crocifissi della terra, cristiani e atei, ebrei e musulmani, induisti e animisti. E’ bene che l’immagine del crocifisso resti visibile e che tutti lo guardino perché ci possiamo vedere i drammi e le tragedie che molti oggi vorrebbero togliere dal nostro sguardo’. Il vescovo, ricordando che ‘il Crocifisso è anche un segno culturale’ ha invitato a non fermarsi su questo piano per ‘non svuotarlo dall’interno’. ‘Mi auguro che la polemica di questi giorni – ha concluso – possa far ricomprendere ai cristiani il segno della loro fede e a tutti il valore universale di un uomo che per amore degli altri mette in gioco la sua stessa vita’.

AUTORE: E.B.