In attesa di sapere chi va e chi resta

I nomi dei sedici tra deputati e senatori eletti in Umbria. Novità anche in Consiglio regionale

Conferme e sorprese, la conferma dell’Ulivo e il grande successo dell’Udc: sono questi i dati principali emersi dal voto umbro. Con il nuovo sistema elettorale sono stati eletti sei deputati per l’Unione e tre per la Casa della Libertà, al Senato la situazione è diversa con quattro eletti per l’Unione e tre per la Cdl per complessivi 16 parlamentari. Rispetto alle precedenti politiche (quando però c’erano i collegi uninominali nei due rami del Parlamento e una parte proporzionale alla Camera con 17 eletti), il centrosinistra ne elegge 10 (rispetto ai 13 del 2001), la Cdl passa da 3 a 6. Manca ancora l’ufficialità ma le sorprese del voto umbro si chiamano Sandra Monacelli (Udc) e Gino Capotosti (Udeur). Se per la prima è necessaria l’opzione per un altro collegio del senatore eletto, Rocco Buttiglione, per il secondo, un narnese di 31 anni (a dicembre era alla Margherita), si sono aperte le porte di Montecitorio contando sui resti ottenuti a livello nazionale dalla formazione di Mastella (appena lo 0,6 per cento con 3.366 voti). Il gioco delle opzioni – molti leader si sono proposti in tutta Italia – condiziona la composizione della pattuglia umbra a Roma. Escludendo Romano Prodi, l’Ulivo elegge alla Camera, come era largamente previsto, Marina Sereni, Gianpiero Bocci, Leopoldo Di Girolamo e Alberto Stramaccioni. Per Rifondazione Comunista c’è spazio per Ali Rashid. Nel centrodestra dovrebbero realisticamente subentrare agli eletti, Luciano Rossi (se rinuncia Fabrizio Cicchitto), Domenico Benedetti Valentini e Maurizio Ronconi. Quest’ultimo, se optasse per la Toscana dove risulta eletto, potrebbe consentire l’elezione del consigliere regionale Udc, Enrico Sebastiani. ma avrebbe già espresso la volontà di rimanere in Umbria. Gli eletti al Senato dovrebbero essere Aniello Formisano (Italia dei Valori), Paolo Brutti (Ds), Stefano Zuccherini (Prc) e Francesco Ferrante (Margherita), che si avvarrebbe di due rinunce (Franco Marini e Paola Binetti). Nella Cdl a Palazzo Madama andrebbero Franco Asciutti (Fi), Learco Saporito (An), Sandra Monacelli (Udc). Il volto nuovo di queste elezioni è proprio quello della Monacelli che corona il grande successo del suo partito, passato in cinque anni dal 2,5 per cento ora al 6,5 per cento (alle regionali era al 4,8), anche la battaglia su alcuni temi come la famiglia. Nel gioco dei commenti politici si tende a fare il confronto con il risultato del passato più conveniente. Luciano Rossi (Fi) esulta per il risultato degli azzurri (il 17,8 per cento rispetto al 15,8 delle amministrative dello scorso anno) ma alle politiche del 2001 Forza Italia si era attestata al 21,5 per cento, come gli ha fatto notare Enrico Melasecche (ex Fi), che ha aderito, durante la campagna elettorale all’Udc. Simile il discorso per An che recupera rispetto alle regionali ma diminuisce rispetto al 2001. L’Ulivo si conferma intorno al 39 per cento, lieve incremento per Rifondazione Comunista. Novità in Consiglio regionale. Con l’elezione di Bocci a Montecitorio si aprono automaticamente le porte per il ritorno di Paolo Baiardini in Consiglio regionale. L’esponente Ds era collocato al quarto posto del cosiddetto listino. In attesa, fino al 28 aprile – la data ultima per gli eletti per scegliere la circoscrizione da rappresentare – ci sono Massimo Mantovani (Fi, ex An) che potrebbe tornare a palazzo Cesaroni (se Rossi venisse eletto deputato) e Gianfranco Costa (Udc), anche se pare più complicato. L’ex sindaco di Assisi potrebbe tornare, dopo 16 anni in Consiglio regionale, se Ronconi optasse per la Toscana. Sebastiani lo sostituirebbe a Montecitorio e a sua volta Costa, primo dei non eletti lo scorso anno, andrebbe in Consiglio.

AUTORE: Romano Carloni