In complesso si respira aria buona

Alcune zone di Spoleto a rischio di inquinamento

Organizzato dalla Amministrazione comunale, si è svolto a Villa Redenta, un interessante incontro sul tema “Spoleto verso un modello di sviluppo sostenibile” in occasione del quale è stato anche presentato il progetto per l’avvio del processo di “Agenda 21 locale” per promuovere lo sviluppo di politiche improntate al concetto di sostenibilità ambientale. Molti gli illustri relatori intervenuti, ma a destare l’interesse maggiore erano, senza dubbio, i risultati presentati dall’Arpa, relativi al monitoraggio, effettuato nell’arco di due anni, sulla qualità dell’aria nel Centro storico e nella zona industriale di Santo Chiodo. Per quanto riguarda la città, la situazione può essere definita buona, anche se non mancano “punti caldi”. Infatti, stando ai risultati del monitoraggio svolto in dieci postazioni, collocate tra piazza della Vittoria e la zona di via Marconi, appare chiaro che si è molto al di sotto della soglia di pericolo. Soltanto piazza della Vittoria detiene la più alta concentrazione di ozono (179 microgrammi per metro cubo di atmosfera), causata, secondo gli esperti, dall’alta percentuale di ossido di ozono sprigionato dalla combustione dei veicoli a motore: la Piazza rappresenta infatti il capolinea per molti autobus che, non di rado, attendono con i motori accesi, il momento della partenza. Abbastanza elevato, poco al di sotto della soglia di pericolo, l’inquinamento da ossido di carbonio: 8.1 milligrammi per metro cubo, di molto superiore rispetto a piazza Pianciani dove i valori sono di 6.5 milligrammi. E’ evidente che è necessario trovare una immediata soluzione al problema, anche perché i giardinetti adiacenti la piazza sono frequentati da bambini e persone anziane e lo saranno ancora di più dopo la sistemazione definitiva della Piazza stessa i cui lavori dovrebbero iniziare tra breve. In via Flaminia, invece, si registra la massima concentrazione di benzene con 5 microgrammi per metro cubo. I dati emersi dalle rilevazioni effettuate nella zona industriale presentano una diversa situazione. Secondo i dati ufficiali solo l’ozono e il Pm10, cioè le particelle sospese nell’aria e di dimensioni inferiori a 10 micron, hanno fatto registrare una concentrazione superiore alla soglia di rischio in alcuni giorni dell’anno: per i tecnici il fenomeno potrebbe essere provocato dalle condizioni atmosferiche e dal traffico veicolare. Per gli abitanti della zona e in particolare per i componenti del Comitato Santo Chiodo e San Nicolò, la situazione è, invece, molto diversa. Prima di tutto vengono constatate le modalità di rilevamento: da maggio ad agosto le centraline per la rilevazione del Pm10 erano state spostate in altre zone della città, quindi i dati non possono essere precisi; quanto poi attribuire l’inquinamento al traffico, in aperta campagna, sembra improbabile. A preoccupare gli abitanti della zona industriale è che, attualmente, la presenza di Pm10 si attesta sui 37 mg al metro cubo, sfiorando il limite massimo fissato a 40 mg. Nel 2010, però, tale valore verrà ridotto a 20 mg, molto al di sotto della attuale concentrazione; sembra, inoltre, che studi condotti su 8 città campione hanno evidenziato ben 3.472 decessi in un anno per una presenza di Pm10 pari a 30 mg, valore inferiore a quello presente nell’aria di Santo Chiodo. Occorre pertanto fare chiarezza: non si può scherzare con la salute dei cittadini.

AUTORE: Pina Silvestri