In regalo ai giovani, un orientamento

Nell’omelia per la festa di san Costanzo, l’Arcivescovo si è soffermato sulla condizione giovanile, preannun- ciando una missione dedicata a loro

Celebrare il patrono della diocesi, il primo vescovo di Perugia, per il suo successore non è un guardare indietro fissi ad un tempo che non c’è più, ma è un guardare avanti, al futuro della Chiesa, di questa Chiesa e di questa società. Neppure la “discesa” nell’antica storia – resa possibile dagli scavi sotto la cattedrale, inaugurati in solennità sabato scorso – ha spostato l’attenzione sul passato. Il patrono, come pure le antiche rovine, richiamano radici culturali e spirituali che possono, e nella Chiesa devono, essere linfa vitale per affrontare l’oggi con lo sguardo aperto sul futuro. Così il vescovo mons. Gualtiero Bassetti nella solenne celebrazione di san Constanzo ha parlato, in cattedrale, alla sua Chiesa e alla città tutta lì rappresentata dal Sindaco, ed ha messo davanti agli occhi e al cuore dei presenti il mondo giovanile. Ha ricordato Costanzo, il suo martirio di testimonianza, ha chiesto di pregare per lui, suo successore, affinché possa avere cura del gregge che gli è affidato dal Signore, sempre in balìa degli “impostori”. Una preoccupazione, ha detto, “più che mai attuale, se consideriamo il variegato pianeta degli adolescenti e dei giovani. Incontrandoli, mi rendo conto che sono alla ricerca di un orientamento per la loro vita: la domanda di senso è costante. Purtroppo le risposte che trovano, il più delle volte, non sono né autentiche né positive”. Mons. Bassetti ha tracciato un’analisi crida del modo in cui in “i nostri giovani” sono trattati dalla società. “Bersagliati da messaggi che li vorrebbero soltanto consumatori, con uno scarso senso critico, privi di un solido bagaglio culturale e omologati a stili di vita e comportamenti dettati da vertici ignoti” i giovani, ha commentato, “si trovano davanti dei bivi in cui i falsi profeti li avviano verso strade facili, ma senza sbocco, invece che verso mete alte, che diano un indirizzo vero alla loro esistenza”. A loro vengono porposte “facili scorciatoie”, l’alcol e gli stupefacenti, “dispensatori di felicità e di bellezza che durano un frammento di vita e lasciano dietro il vuoto”. Questi giovani, ha confessato con amarezza, “li vedo seduti sulle gradinate del duomo, attorno ai tavoli di un bar, parlano poco fra di loro e sorridono ancor meno. Eppure anch’essi, come tutti i giovani, sono alla ricerca di una direzione sicura”. Il Vescovo ha chiesto di pregare “perché il vuoto interiore, la paura e il senso di nausea di tanti nostri ragazzi possa tradursi almeno in ‘deserto spirituale’, in una ricerca, in un cammino verso la speranza”. Un cammino che non si compie in solitudine. Occorrono educatori, persone che si assumano il compito e la responsabilità di educare, “alla vita e alla fede”. Compito non facile, ha convenuto mons. Bassetti ma, ha precisato, irrinunciabile poiché “proprio quando c’è crisi di valori aumenta la domanda di un’educazione che sia davvero tale”. Anche la Chiesa si mette in gioco e per questo, ha detto il Vescovo, ha indetto la Missione cittadina giovani, dalla quale dovrà nascere una rinnovata e più efficace attenzione delle parrocchie ai molti giovani che a Perugia vivono tutta la loro giovinezza, come anche quelli che in questa città trascorrono un parte della loro vita frequentando le due Università.

AUTORE: Maria Rita Valli