Invalida l’elezione del Papa? Sciocchezze!

Penso che nessuno dei lettori di questo giornale prenda sul serio le teorie di un noto giornalista cattolico riguardo alla nullità delle dimissioni di Papa Benedetto, e alla nullità (per altri motivi) dell’elezione di Papa Francesco. Ma non sarà del tutto inutile dire che, tecnicamente parlando, si tratta di sciocchezze. Quanto a Benedetto, le dimissioni non sarebbero valide perché quando il Papa le ha annunciate (nel modo solenne che sappiamo) avrebbe sbagliato qualche termine tecnico; quanto a Francesco, l’elezione non sarebbe valida perché nel segreto della Sistina sarebbe stato commesso un errore di procedura. In un caso e nell’altro, a quanto pare, l’accusatore pensa che le formule giuridiche abbiano un valore magico: non basta che tu abbia una certa intenzione e lo dica, ma devi dirlo con quelle precise parole, sennò non vale. Ma questa concezione magica il Diritto romano (non a caso, tuttora la radice di tutti i Codici, compreso quello canonico) l’ha superata da duemila anni. Benedetto certamente voleva lasciare il posto a un nuovo Papa dotato della pienezza dei poteri; lo ha detto papale-papale, e tutto il suo comportamento successivo testimonia che questa era la sua volontà. Quanto all’elezione di Bergoglio, forse non tutti i Cardinali lo hanno votato (e questo è normale) ma tutti, favorevoli e contrari, hanno pacificamente riconosciuto che l’eletto era lui. In ogni Collegio deliberante, i primi testimoni e giudici della correttezza di ciò che accade sono i componenti stessi del Collegio. Dato e non concesso che vi sia stato un errore di procedura, lo hanno sanato i Cardinali quando, all’unanimità, hanno reso omaggio al nuovo Papa accettando l’esito dell’elezione. Forse questo non basterebbe ancora, se esistesse un tribunale superiore a cui qualcuno si potesse appellare; ma per il Conclave non esiste altro giudice che il Conclave stesso; e non a caso, le schede e tutti gli atti vengono bruciati subito nella famosa stufa. Triste vedere che qualcuno cerchi di fare soldi scrivendo un libro con queste scempiaggini.

AUTORE: Pier Giorgio Lignani

1 COMMENT

  1. Spiegazione esauriente e chiara, come al solito. Grazie.
    Una considerazione: in passato c’è stata molta fretta nell’accettare l’autodefinizione di cattolico datasi dallo scrittore in questione e nell’ attribuirgli conseguentemente tanto credito incondizionato. Adesso forse lo si nota. Anche per gli scrittori il valore dovrebbe derivare dalla qualità del prodotto, piuttosto che dalle appartenenze, specie se dichiarate con clamore.

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