“L’ invito è per un’iniziativa di preghiera”

Forza Italia polemica con il vescovo Grandoni

La lettera con cui il vescovo di Orvieto – Todi, mons. Decio Lucio Grandoni, invita i parroci e la gente a partecipare alle celebrazioni religiose previste nell’ambito della festa nazionale della Margherita che si terrà ad Orvieto, hanno lasciato “allibiti e esterrefatti” il popolo di Forza Italia. In un comunicato il coordinatore comunale diOrvieto Renato Gribaudo, il capogruppo al consiglio comunale Fausto Ermini ed il coordinatore regionale Luciano Rossi si dicono “profondamente dispiaciuti e rammaricati che un alto esponente del clero umbro prenda posizione ufficiale a favore di uno schieramento politico, anche in questo caso di sinistra”. E il comunicato prosegue accusando non solo il Vescovo ma anche l’Azione cattolica diocesana di aver fatto “aperta campagna elettorale” per la Sinistra. La polemica ha avuto ampia risonanza sui quotidiani locali, ed è proprio rispondendo ad uno di essi (La Nazione) che mons.Grandoni ha risposto anche alle accuse avanzate da Forza Italia nel comunicato e in altre dichiarazioni ai giornali. “Alcuni corrispondenti o ex corrispondenti orvietani, – scrive il Vescovo nella risposta a Agostino Turreni su ‘La Nazione’ – assurti ad incarichi giornalistici più importanti, hanno dimostrato ancora una volta la loro totale mancanza di professionalità. Si può scrivere di cose che riguardano una persona senza interpellare e sentire l’interessato? Non c’è alcuna mia intenzione di propagandare la festa della Margherita: sono stato invitato a celebrare una messa e a partecipare ad un momento di preghiera interreligiosa con esponenti delle religioni ebraica e islamica per chiedere a Dio pace e giustizia per il mondo. Non potevo non aderire a queste richieste di preghiera, senza minimamente interessarmi di altre iniziative di carattere politico. Lei dice che, in occasione di elezioni amministrative, io avrei preso posizione a favore di una parte. Questo – mi consenta – è falso e frutto solo di supposizioni e giudizi temerari. Può citarmi una sola mia riga od un solo mio atteggiamento che dimostri la verità di quanto da lei asserito? Debbo anche precisarle che la Cei non è un ente mio superiore, ma solo una manifestazione della collegialità di tutti i vescovi. Semmai il suo eventuale ricorso dovrebbe indirizzarsi alla Santa Sede (Congregazione per i vescovi o Segreteria di Stato di Sua Santità, non alla Cei. Comunque sono in coscienza tranquillo, invitare i fedeli ad un atto religioso non è invitarli ad aderire ad una manifestazione politica. Si voleva forse che a pregare in piazza del Popolo il prossimo 11 settembre fossero solo degli ebrei e dei musulmani? Ed i titoli de La Nazione che affermano che io avrei invitato i fedeli alla festa della Margherita sono manifestatamente falsi. E sono ormai obsolete le minacce di togliere alla Chiesa i contributi dell’8 per mille. Hanno il sapore di un ricatto ripetuto fino alla nausea. Credo che vorrà accogliere questa mia lettera – conclude mons.Grandoni – con serenità e comprensione, che dovrebbero essere caratteristiche di ogni azione politica”.