‘La casa del Nibbio’

La Comunità di Capodarco di Perugia ha realizzato una nuova struttura per disabili

Realizzare una ‘casa ideale’ per chi, affetto da grave disabilità mentale, non ha più nessuno che si occupi di lui. Uno scopo che si è prefissa la Comunità di Capodarco di Perugia inaugurando sabato 18 febbraio scorso, a Prepo Alta, la ‘Casa del Nibbio. Una struttura che diventerà un luogo – ha detto con entusiasmo Francesca Bondì, presidente della Comunità di Capodarco di Perugia, nel corso della presentazione alla stampa ‘ dove queste persone potranno aumentare le proprie abilità, imparare cose nuove, sperimentare proprie autonomie, ma soprattutto avere la possibilità di sperimentare nuovi modelli comunicativi, sentirsi accettati, valorizzati e amati’. ‘Cercheremo di insegnargli a vivere lontano dai genitori, – ha proseguito – perché non è giusto che per tutta la vita continuino ad avere un ruolo da bambini’. Un sogno che si avvera dunque, soprattutto per il comitato dei genitori, (alla presentazione era presente una di loro, Angela Marcarelli) che da circa due anni stava lavorando, attraverso incontri periodici, per arrivare al tanto agognato traguardo. Erano presenti anche l’assessore al Welfare Damiano Stufara e Pasquale Caracciolo, presidente della fondazione Fontenuovo. Lo stabile accoglierà sei persone che per vari motivi non potranno più vivere con le loro famiglie d’origine. Due stanze saranno lasciate libere per accogliere soggetti che si trovano in situazioni di emergenza o che per un certo periodo dovranno fare un percorso di riabilitazione. Ma la proposta ‘ è stato detto ‘ sarebbe quella di accogliere in questa casa delle persone che non possono più stare in famiglia, che si conoscono da anni e per questo potrebbero stare bene insieme, aiutarsi tra loro. Elemento di novità sarà inoltre la collaborazione che la struttura avrà con l’Associazione delle famiglie ‘L’Ottavo giorno’: ‘i genitori ci accompagneranno in questo percorso così che noi potremmo interpretare bene le esigenze di queste persone e le loro effettive capacità’. Un lavoro che verrà svolto in collaborazione anche con il Volontariato perugino, l’associazione ‘Fede e luce’ e l’Associazione Aurap. Nel corso dell’incontro è stato sottolineato che l’inaugurazione coincide con i 40 dalla nascita della Comunità di Capodarco e che, ancora dopo tanti anni l’obiettivo finale della ‘Casa del Nibbio’ continua ad essere sempre lo stesso che ha ispirato la Comunità ‘Far raggiungere a queste persone condizioni di parità e di reciprocità nei confronti degli altri. Al centro l’unico riferimento rimane la sacralità della persona con la sua storia e la coscienza della sua patologia’.

AUTORE: Manuela Acito