La Chiesa dà una mano alla Città

Hanno forse ragione gli amministratori pubblici, come Renato Locchi, sindaco di Perugia, a lamentarsi dello scandalismo giornalistico cui sono quotidianamente sottoposti dalla stampa, alimentato dalla magistratura cui rimproverano un autentico accanimento giudiziario? Oppure coloro che ritengono giusto controllare chi ha in mano il potere perché spesso lo usa per interessi propri o di parte? È una domanda che si pone oggi a tutti i livelli e investe anche la questione delle intercettazioni. Non c’è una soluzione precostituita e astratta. Si deve trovare un giusto equilibrio per poter dare libertà di azione a chi è impegnato e deputato a operare per il bene pubblico, e nello stesso tempo ci deve essere chi sorveglia perché le regole della giustizia e della democrazia siano rispettate. Tale equilibrio sembra che non si riesca a trovare. C’è un sospetto di tutti verso tutti, perché in molti casi sono stati rilevati comportamenti contrari alla legge, provocati da un generale scadimento dell’etica privata e pubblica. La Chiesa si attiva in ogni occasione, opportuna e inopportuna, per sostenere uno sviluppo sano ed equilibrato della società. Lo fa con l’insegnamento continuativo rivolto alla popolazione, avendo cura della formazione religiosa ed etica cui si dedica con molteplici attività anche ricreative e cuturali, rivolte specialmente ai giovani, per prevenire fenomeni di bullismo, evitare l’abbandono della Chiesa, il rifiuto dei principi morali fondamentali e pericolose forme di degenerazione che possono sfociare in gruppi che potremmo chiamare ‘bestioline di Satana’. Scrivo questa espressione con forte ribrezzo, lo stesso provato incappando (domenica scorsa) in un gruppetto di adolescenti, di 16/17 anni, che hanno gridato contro il prete che passava dall’altra parte della strada ed hanno concluso la selva di invettive urlando a squarciagola un’orribile bestemmia. La Chiesa si sforza in ogni modo di aiutare le famiglie per evitare loro le tragedie di figli perduti. Quando si parla di emergenza educativa, si vuole avvertire famiglia, scuola, e società del rischio che dei giovani perdano il senso della loro umanità, resi privi di sensibilità etica, estetica e sociale. Su questo fronte di promozione umana e sociale troviamo schierata la Chiesa del nostro tempo. Le due iniziative che si svolgono nei prossimi due giorni a Terni e Perugia, ad esempio, che cosa sono? L’una riguarda lo sviluppo della città, l’altra l’esaltazione e la tutela della famiglia come Dio comanda. Due iniziative di sostegno al cammino della comunità, senza interessi o secondi fini da parte delle due diocesi, che intendono porsi al servizio del bene comune e dare una mano alle istituzioni, che spesso arrancano con difficoltà di fronte alle nuove sfide dell’attuale situazione locale e mondiale, determinata da fattori imprevisti e imprevedibili, in primo luogo sul versante economico. La Chiesa si mette a fianco delle realtà sociali e dei cittadini e offre uno spazio aperto di riflessione e confronto, senza sostituirsi nelle decisioni alle responsabilità dei soggetti competenti in campo. L’annunciato successo della proposta del vescovo Paglia a Terni significa che esiste nella società un vuoto e un’attesa, un bisogno di ripensamento e di dialogo, di cui la Chiesa si fa interprete e mediatrice a servizio esclusivo della Città.

AUTORE: Elio Bromuri