La chiesa di San Girolamo elevata a santuario mariano diocesano

Gubbio / La lettera del Vescovo che verrà pubblicata lunedì 13 maggio, giorno della festa

Mons. Pietro Bottaccioli, con decreto che sarà pubblicato in data 13 maggio, eleva la chiesa convento di S. Girolamo alla dignità di santuario. Riportiamo integralmente il documento del Presule eugubino”Un vero tripudio di popolo accompagnò, la sera del 3 giugno 1950, l’Immagine della Madonna di Fatima alla chiesa di S.Girolamo a conclusione della Peregrinatio Mariae, che dal 9 ottobre 1948 aveva attraversato tutte le parrocchie della diocesi. Deposta la venerata Immagine su di un altare eretto sul piazzale antistante la chiesa, il vescovo mons. Ubaldi iniziò il suo discorso dicendo: “Da venti mesi, andando incontro alla Vergine, abbiamo cantato: ‘Vieni tra noi dolcissima, Madre del santo Amor’. Da questo momento sembra che la Madonna ci dica: ‘Io sono venuta, ora tocca a voi venire a Me'” (Mons.Beniamino Ubaldi, Cronaca della Peregrinatio Mariae e del II Congresso Eucaristico con, a prefazione, la Lettera pastorale per la Quaresima del 1951, Gubbio, Oderisi Editrice 1951). I fedeli eugubini non hanno mancato all’invito; da allora, infatti, nonostante che, dopo la partenza dei frati Minori, la chiesa non era più regolarmente officiata, è continuato un pellegrinaggio ininterrotto di persone singole e di gruppi per venerare Maria e affidare a Lei tristezze e angosce, gioie e speranze. Ora la chiesa è tornata ad essere animata, fin dallo scorso mese di giugno dalla presenza orante delle sorelle Clarisse, che, dal Monastero della Trinità in Città, si sono trasferite sul monte, nell’antico Convento francescano. La loro presenza è stata ed è un ulteriore richiamo per gli eugubini, avvertito più ancora che nel passato dai giovani, che qui vengono attratti dalla possibilità di una autentica esperienza di preghiera. Questo accresciuto, spirituale richiamo, proprio in un tempo di grande aridità e disorientamento, accolgo quale segno di speranza per la nostra comunità e, ad incrementarlo, elevo la chiesa del Convento di S.Girolamo alla dignità di Santuario mariano diocesano, a mente dei canoni 1230.1232 e 1234 del codice di diritto canonico. L’origine della devozione della Madonna di Fatima a S.Girolamo si rifà alla presenza degli studenti gesuiti del Collegio Portoghese di Roma, che negli anni 1931-1933 vi trascorrevano le vacanze estive, con il loro rettore padre Luigi Gonzaga Da Fonseca SJ. Avevano esposto nella chiesa in venerazione un quadro, amplificazione fotografica rappresentante la statua della Cappella del Collegio Portoghese in Roma, la quale statua fu la prima benedetta dal Santo Padre Pio XI e con varie iniziative diffondevano il messaggio di Fatima. Dopo la partenza del Collegio, i devoti della Madonna di Fatima vollero che il quadro rimanesse a S.Girolamo e continuavano a salire alla Chiesa tutti i mesi per celebrare il giorno tredici (cfr il mensile La Sorgente, marzo 1951, p.2). Quando poco dopo i frati Minori rientrarono in possesso del Convento, si ravvivò la devozione alla Madonna di Fatima e, a seguito dell’ atto di Consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria avvenuto l’8 dicembre 1942 da parte di Pio XII, il Superiore della Comunità francescana, padre Antonino Provenzani, per il mese di maggio dell’anno successivo fece eseguire in Val Gardena la bella statua lignea tuttora venerata (cfr La Sorgente, gennaio-febbraio 1952 p. 2). Attorno alla sacra Immagine si strinsero nel 1944 varie famiglie eugubine sfollate dalla città e accolte nel Convento per sfuggire ai pericoli dei bombardamenti da parte degli Alleati e dei rastrellamenti dei militari tedeschi. Nel dopoguerra si costruì la nuova strada che venne a sostituire l’impervio sentiero che dalla città portava alla chiesa del Convento e questo giovò ad incrementare il pellegrinaggio (cfr La Sorgente, maggio-giugno 1952 p.2).Con la elevazione della chiesa a Santuario, resa possibile dall’affidamento alle Clarisse, viene incoraggiato il pellegrinaggio, non tanto nel suo aspetto esteriore, quanto nella sua valenza spirituale, in ordine all’accoglienza in profondità del messaggio di Fatima che è l’eco fedele del primo annunzio di Gesù: “Convertitevi e credete al Vangelo”(Mc 1,15), cui il fiat di Maria, la parola del suo Cuore Immacolato, diventa il modello della nostra risposta.

AUTORE: ' Pietro Bottaccioli