La diocesi festeggia i dieci anni di presenza missionaria in Albania

Sabato si incontrano tutti i volontari che in questi anni hanno partecipato alla missione

Sabato 15 febbraio si raduneranno a Todi i tanti volontari che, da 1992-93, hanno lavorato e si sono impegnati nella missione diocesana in Albania, prima a Kalmet, poi a FuschÈ ArrÈz. L’incontro, dalle ore 15.30 presso la sala delle Pietre del Comune di Todi, sarà l’occasione per ripercorrere il cammino fatto, le opere realizzate, le scelte effettuate, e rivedere le tappe dell’aiuto che è stato portato alla Chiesa e alle persone in Albania. I volontari, intorno al Vescovo, mentre si sta compiendo l’ultimazione della nuova chiesa dedicata a san Giuseppe, discuteranno dei problemi che dovranno essere affrontati nei prossimi anni. L’aiuto a far risorgere la Chiesa in quelle terre, soprattutto grazie alla costante presenza di suor Grazia e suor Bernadetta, sono espressione di un modello di evangelizzazione in cui la catechesi, la vita sacramentale e l’attenzione particolare alla carità, sono naturale riverbero della vita che proviene dalla partecipazione all’Eucaristia e alla sequela di Cristo. Anche per i prossimi anni proseguirà il sostegno per la nostra missione, che si concretizzerà in aiuto per le catechesi ai giovani, attenzione alla vita sacramentale e nelle adozioni a distanza dei bambini e delle famiglie; sarà un compito oneroso, ma importante per la nostra diocesi. In occasione di questo incontro celebrativo del decennale della missione in Albania, sarà presente, per un breve saluto, anche l’ambasciatore albanese accreditato presso la Santa Sede. Si proseguirà poi con la partecipazione alla messa in duomo, celebrata da mons. Decio Lucio Grandoni, nella quale si pregherà per la pace nel mondo, accogliendo l’invito del Papa e degli stessi vescovi umbri a “unirsi alle comunità cristiane che ovunque, nel digiuno e nella preghiera, chiedono a Dio quella pace che gli uomini sembra non sappiano darsi”. La giornata si concluderà con un momento conviviale presso le sale dell’istituto Crispolti.Marcello RinaldiUna storia nata dalla spontanea solidarietà fino alle adozioni a distanza, alla chiesa e la “Casa dei Bambini” Sono trascorsi ormai dieci anni da quando i primi volontari della diocesi di Orvieto-Todi si sono recati in Albania. A quel tempo la drammatica situazione del paese appena uscito dalla morsa del regime comunista colpì profondamente l’opinione pubblica e nella diocesi sorsero fin da subito spontanei moti di solidarietà. I primi interventi hanno cercato di fronteggiare gli evidenti bisogni di questo popolo portandovi costantemente Tir carichi di beni di prima necessità, contemporaneamente si è consolidato il desiderio di occuparsi stabilmente di questi fratelli. La prima missione è avvenuta a Kallmett negli anni 1993-94, poi su richiesta del Nunzio apostolico ci si è spostati nelle zone più isolate e bisognose del nord giungendo fino a Fushe Arrez. Questo comune fa parte del distretto di Puke, comprende venti villaggi per un totale di 16.000 abitanti; presenta condizioni economiche molto difficili e gli unici lavori possibili sono nel settore del legname ed impieghi statali. La Missione in questi anni ha promosso una serie di attività finalizzate al conseguimento di alcuni obiettivi specifici che vorrebbero, attraverso concrete opere, aiutare lo sviluppo umano e sociale del paese e sostenere la Chiesa locale nella sua opera di rievangelizzazione. Gli sforzi della diocesi sono culminati con l’edificazione della chiesa dedicata a san Giuseppe all’ingresso di Fushe Arrez, i cui lavori di costruzione iniziati nel 2001 sono tuttora in corso. Un’altra iniziativa è stata la realizzazione della “Casa dei bambini” in grado di ospitare tutti i piccoli semi-abbandonati presenti nel territorio. Da diversi anni per fronteggiare lo stato di disagio in cui versano numerose famiglie e la povertà estrema si sono attivate numerose adozioni a distanza, grazie alla generosità di molte famiglie della diocesi. Un altro importante intervento si sta facendo per lo sviluppo del tessuto economico e rurale della zona, Fushe Arrez è infatti una zona montagnosa, ricca di minerali e di legname. Attualmente sono in funzione le miniere di rame con processi lavorativi molto arretrati, ed il disboscamento indiscriminato è divenuto un grave problema che sta portando ad un dissesto idrogeologico totale. Per questo la diocesi ha promosso un progetto di cooperazione internazionale per lo sviluppo rurale eco-compatibile che si prefigge di incrementare in modo durevole la produzione locale di legname e dei sottoprodotti forestali, e migliorare il livello tecnico delle risorse umane locali nel settore forestale. Sul fronte dell’azione di supporto alla Chiesa albanese, la diocesi propone da molti anni campi di evangelizzazione, che, attraverso l’impegno gratuito di decine di volontari, ha costituito un supporto fondamentale anche sul fronte della testimonianza cristiana. Questa osmosi di esperenzie ha fatto lievitare l’interesse e l’attenzione di molti laici e religiosi per la zona di Fushe-Arrez e ha consentito la nascità di solide relazioni di amicizia e fraternità tra volontari e popolazione.