La fede è viva ma va irrobustita

Diocesi. Messaggio del Papa dopo la 'visita ad limina' dei vescovi

A conclusione della visita ad limina, il Papa Benedetto XVI ha rivolto ai vescovi un discorso che deve intendersi però indirizzato anche ai fedeli di ogni diocesi. ‘Il Santo Padre – scrive mons. Mario Ceccobelli – ci invita a cogliere i segni di speranza presenti nella nostra Chiesa, ma ci esorta anche a ‘un irrobustimento della formazione cristiana mediante una catechesi più sostanziosa, per la quale può rendere un grande servizio il Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica. Vorrei che questo messaggio del Santo Padre fosse oggetto di riflessione e di confronto per tutti i fedeli, in preparazione alla prossima assemblea diocesana in programma dal 20 al 22 settembre’. Per consentire a tutti di prenderne visione riportiamo di seguito un’ampia sintesi del ‘Messaggio’, sul quale invitiamo i lettori a riflettere, in armonia con l’auspicio formulato dal presule diocesano. ‘Proprio della visita ad limina che avete compiuto nei mesi scorsi – osserva il Papa – desidero anzitutto parlarvi, perché essa è stata per me un grande conforto e un’esperienza di gioia, oltre che l’occasione per conoscere meglio le vostre persone e le vostre diocesi e per condividere con voi le soddisfazioni e le preoccupazioni che accompagnano la sollecitudine pastorale. Dall’insieme di questi incontri con voi, sono stato anzitutto confermato nella certezza che in Italia la fede è viva e profondamente radicata e che la Chiesa è una realtà di popolo, capillarmente vicina alle persone e alle famiglie. Vi sono indubbiamente situazioni differenziate, in questo Paese così ricco di storia, anche religiosa, e caratterizzato da molteplici eredità oltre che da diverse condizioni di vita, di lavoro e di reddito. La fede cattolica e la presenza della Chiesa rimangono però il grande fattore unificante di questa amata nazione ed un prezioso serbatoio di energie morali per il suo futuro’. Purtroppo non mancano le difficoltà. ‘Avvertiamo quotidianamente ‘ prosegue il Papa – , nelle immagini proposte dal dibattito pubblico e amplificate dal sistema delle comunicazioni, ma anche, sebbene in misura diversa, nella vita e nei comportamenti delle persone, il peso di una cultura improntata al relativismo morale, povera di certezze e ricca invece di rivendicazioni non di rado ingiustificate. Avvertiamo anche la necessità di un irrobustimento della formazione cristiana mediante una catechesi più sostanziosa, per la quale può rendere un grande servizio il Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica. Necessario è anche l’impegno costante di mettere Dio sempre più al centro della vita delle nostre comunità, dando il primato alla preghiera, alla personale amicizia con Gesù e quindi alla chiamata alla santità. In particolare, deve essere grande la cura per le vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, come anche la sollecitudine per la formazione permanente e per le condizioni in cui vivono e operano i sacerdoti: specialmente in alcune regioni, infatti, proprio il numero troppo esiguo di giovani sacerdoti rappresenta già adesso un serio problema per l’azione pastorale’. Da qui l’invito di chiedere ‘con fiducia e con umile insistenza al Signore il dono di nuovi e santi operai per la sua messe’, con la sottolineatura consolante che ‘qualche volta il Signore ci fa aspettare, ma sappiamo anche che chi bussa non lo fa invano’. Da qui l’invito ‘con fiducia e con pazienza, a pregare il Signore affinché ci doni nuovi santi ‘operai”.

AUTORE: Giampiero Bedini