La figura di Giunio Tinarelli sarà ricordata all’Ast di Terni

Gli sarà intitolata l/attuale via del Vescovado

In occasione del XXXII Anniversario della Traslazione in Duomo dei resti mortali del servo di Dio Giunio Tinarelli, l’Unitalsi ternana unitamente al Centro volontari della Sofferenza, per il patrocinio della diocesi e del Comune di Terni, hanno allestito un programma celebrativo che, a differenza degli anni passati, riporta idealmente il nostro Giunio nell’ambito delle acciaierie dove visse come operaio sino all’aggravarsi della sua malattia che lo vedrà inchiodato nel suo lettuccio per oltre 20 anni.

Giunio amava il suo lavoro e era orgoglioso di appartenere a quella grande schiera di operai e tecnici che hanno formato la storia di Terni per oltre un secolo. Fu grande il dolore di Giunio quando, forzatamente, dovette abbandonare il reparto “bulloneria” e i compagni di lavoro. Da allora la sua cameretta in via S. Angelo da Flumine e il suo lettuccio ortopedico divennero la sua nuova “officina” e il suo nuovo “bancone” da lavoro.

Il programma delle celebrazioni che si svolgeranno domenica 25 novembre prevede due momenti: al mattino, alle ore 10.30 presso il Centro dopolavoro aziendale “Acciai Speciali Terni” (Ast) in via Fratelli Rosselli, dopo il saluto del Vescovo e delle autorità convenute, seguirà la rievocazione della figura di Giunio Tinarelli da parte di mons. Antonio Marchetti, delegato vescovile per la Causa di beatificazione di Giunio.

Alle ore 12.45 il pranzo sarà consumato presso la mensa aziendale dell’Ast al viale Brin, la stessa mensa nella quale Giovanni Paolo II condivise il pranzo con gli operai e rappresentanti di fabbrica in occasione della sua visita a Terni il 19 marzo 1981. Nel pomeriggio, alle ore 14.45 è fissata l’inaugurazione della nuova via “Giunio Tinarelli”, già via del Vescovado. Alle ore 15.30, in Cattedrale, la giornata si concluderà con la solenne Concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Paglia, vescovo diocesano. Tutti sono invitati, specialmente quanti hanno conosciuto Giunio e quanti vedono in lui un fulgido esempio di santità.

AUTORE: Carlo Romani