La passione di fra Paolo per la creazione delle infiorate

A Spello ha realizzato 15 infiorate verticali oltre a numerose sculture in ferro battuto

A Spello, presso la chiesa di Sant’Andrea, incontriamo la figura umile di fra Paolo Potestà nato nel 1930 a Bagnoli del Trigno, Isernia. Risiede da più di cinquant’anni in Umbria (di cui gli ultimi ventisette vissuti a Spello) come frate francescano conventuale. Nell’arte ha trovato un canale per esprimere la sua fede: dice che in questa epoca, piena di fretta e frenesia, il messaggio dell’arte visiva colpisce maggiormente l’osservatore. Vengono da ogni parte per vedere le sue opere e, dal 1988, ha realizzato ben 15 infiorate verticali, oltre a numerose sculture in ferro battuto. I suoi lavori nascono da materiale di recupero, ad esempio i fiori che compongono le sue infiorate sono raccolti dalla strada dove è appena passata la processione del Corpus Domini. Fra Paolo separa con pazienza certosina i vari petali colorati, li mette in buste e, dopo un’essiccazione di circa due mesi, frantuma con le mani i fiori che diventano così polvere granulosa. Crea poi un bozzetto, impiegando circa una settimana, mentre in una diecina di giorni prepara la struttura in compensato del disegno a cui farà aderire la polvere dei fiori con la colla. I colori sono intensi, mantenuti inalterati dal rispetto del tempo di essiccazione, tra i fiori adoperati troviamo: fiori di cardo, asparagina, margherita campestre, codine di cedro del Libano, per il rosso usa i fiori del melograno per il nero i fiori di noce. La futura infiorata verticale sarà esposta il 22 giugno 2003 fuori dalla chiesa di Sant’Andrea, e trae l’ispirazione da una frase di Tullio Colsalvatico, scrittore piemontese, ‘dello stesso dolore puoi farne pietra o ala’, e raffigura un giovane ancorato alla roccia, ma proteso verso il cielo mentre afferra un’ala. Questa immagine, afferma il frate, simboleggia la capacità della fede di fare dello stesso dolore un mezzo per elevare l’uomo a Dio. La sua ispirazione può sgorgare dalle fonti più diverse che possono trovarsi in una lettura, o nella natura; ci mostra poi un’altra opera, già pronta, che esporrà per l’infiorata del 2004, avente per tema: l’importanza dell’umiltà umana. Fra Paolo realizza anche opere con dei chiodi (in ferro battuto) plasmati in modo da generare suggestive raffigurazioni come il ‘San Michele con la spada’, o come il ‘Silenzio’ realizzato con l’acciaio armonico. Ci congediamo complimentandoci per il suo talento, ma lui risponde con la sua semplicità: ‘E’ solo Dio l’artista che fa giocare l’uomo con il creato’! Come nasce l’infiorata a SpelloL’infiorata di Spello risale agli anni ’30 per iniziativa di una donna che, in onore del Corpus Domini, disegnò sulla strada una figurazione floreale, ottenendo il plauso degli abitanti che in seguito vollero imitarla. Da circa quarant’anni questa manifestazione è organizzata dalla Pro Spello con il patrocinio della Regione e degli Enti locali. L’infiorata è realizzata con fiori ed erbe che vengono raccolti dal Monte Subasio e dai monti circostanti, in particolare a primavera, quando gli abitanti, soprattutto donne anziane, trascorrono le serate a separare i petali e a tritarli finemente. Alla vigilia del Corpus Domini, le strade di Spello interessate dal percorso della Processione vengono chiuse al traffico, si realizzano così sull’asfalto con tecniche disparate (disegno a mano libera, spolvero, stampo metallico, forma del cartoncino) figure su cui si adagiano i fiori quali: fiordaliso, rosa, ginestra, finocchio selvatico. Il lavoro si svolge per l’intera notte e termina alle 9 del mattino seguente. Si creano dai 60 ai 65 tappeti di 12 o 15 metri di lunghezza, obbligatorio l’uso esclusivo di vegetali non trattati con agenti chimici, conservanti o coloranti. Sono circa duemila le persone che si dedicano all’ infiorata, formando gruppi spontanei di lavoro. Fra i vari premi ricordiamo il prestigioso ‘Premio Properzio’, (statuina in bronzo del poeta latino) assegnato al gruppo di infioratori che avrà vinto per tre volte consecutive il primo posto.

AUTORE: Silvia Buzi