“La Regione ci riconosca” chiede Francesca Di Maolo, presidente dell’Istituto Serafico

Istituto Serafico. Intervista a Francesca Di Maolo dopo sei mesi di presidenza
Francesca di Maolo (al centro) con mons. Sorrentino
Francesca di Maolo (al centro) con mons. Sorrentino

Può sembrare quasi irrituale richiedere alla presidente del Serafico Francesca Di Maolo un diretto colloquio, essendo la stessa responsabile di tale ruolo da soli sei mesi, ma è pur vero che la dinamica delle situazioni e degli eventi obbligava ad un approfondimento in merito a una istituzione sviluppatasi nel corso degli anni grazie ad uno straordinario impegno e una encomiabile dedizione.

Soddisfatta dell’incarico ricevuto?

“Provo un grande senso di responsabilità nello svolgimento del servizio affidatomi. Il Serafico è un ente a tutela della vita: un ente che, sotto la diretta giurisdizione canonica del Vescovo, rappresenta una delle opere più rilevanti della diocesi”.

Quali avvenimenti hanno contraddistinto la vita dell’istituto dal gennaio 2013 a oggi?

“Tra i più significativi annovero la collaborazione con l’Istituto di biorobotica della scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Quanto entusiasmante, poi, l’incontro con il Santo Padre all’udienza del 12 giugno scorso!”.

Come si può valutare l’apporto del personale attivo nei differenti settori?

“Dipendenti, collaboratori, volontari, suore Francescane Elisabettine Biglie costituiscono il vero motore del Serafico, animati da un intenso spirito di carità”.

Quali esigenze richiede il Serafico anche sotto il profilo economico?

“L’assistenza e la cura dei ragazzi, per i livelli di qualità raggiunti, impongono grandi risorse finanziarie. Senza le donazioni di tante persone che ci sostengono in tutta Italia, difficilmente potremmo mantenere gli attuali standard. Spaventano i tagli annunciati, e in parte effettuati, alla spesa sanitaria, ma ci adopereremo in ogni modo per garantire ai cari ‘ospiti’ una vita migliore”.

Quali prospettive si pongono per l’istituto?

“Auspico che i tempi siano maturi per una sempre maggiore sinergia tra il Serafico e le istituzioni. L’ente è un punto qualificato di riabilitazione al servizio dell’intero Paese. Mi auguro che il prossimo Piano sanitario regionale riconosca l’utilità pubblica del Serafico, valorizzandolo come punto di eccellenza regionale a servizio delle disabilità plurime e inserendolo nella rete territoriale offerta dalle Asl”.

Il Serafico sarà anche meta di Papa Francesco nella sua prossima visita ad Assisi?

“Nel corso dell’udienza del 12 giugno ho avuto modo di invitare personalmente il Santo Padre al Serafico. Ma al momento non sappiamo quale sarà il programma della visita. Sono certa, però, che il Serafico esprima concretamente la fraternità e lo ‘spirito di Assisi’ e la dimensione pastorale di Papa Francesco”.

AUTORE: Francesco Frascarelli