La rivoluzione della Pasqua

L’editoriale

Pasqua di risurrezione! Come un grido, l’abbiamo scritto in un libretto distribuito in decine di migliaia di copie alle famiglie dell’Umbria: un libretto che si intitola È veramente risorto. Il testo l’ha scritto uno dei migliori biblisti della nostra regione, don Nazzareno Marconi, che guida la formazione del gruppo degli studenti che si preparano al ministero presbiterale in Assisi. Scritto e pubblicato per una finalità ecclesiale: confermare la fede autentica dei cristiani; ed anche per una necessità più ampia: ridare vitalità e speranza a una collettività stanca, demoralizzata e sfiduciata. L’abbiamo visto anche nelle recenti elezioni. Molti non hanno votato. In Umbria, a conti fatti, sono mancati 247 mila voti, pari al 35,81%. Un cifra enorme. Alcuni avranno avuto degli impedimenti, ma la maggior parte sono persone deluse che ritengono la vita politica inutile e vuota, o un esercizio di potere e una gara alla ricerca di consenso per ottenere risultati personali di carriera e stipendio con il beneficio delle eccezioni. Quelli che si sono recati alle urne, inoltre, lo hanno fatto in gran parte senza entusiasmo e non tanto per scegliere qualcuno quanto per escludere qualcun altro. Odio e amore, evocati in questa circostanza, sono entrati veramente in gioco, non solo tra le coalizioni e i partiti, ma anche all’interno di essi. Sembra prevalere il criterio di amico – nemico. La terribile e per certi versi vera frase: mors tua vita mea, che domina le grandi dinamiche del mondo animale e della stessa specie umana nella sua storia naturale, è divenuto anche un criterio dominante della storia sociale. Celebrando l’evento pasquale che quest’anno vede uniti nella stessa data tutti i cristiani, occidentali e orientali, cattolici evangelici e ortodossi, volendo inviare un messaggio e un augurio, si rimettono in gioco proprio i concetti di amore, odio, morte, vita, ma in una prospettiva diversa, trasfigurata e rinnovata, dove la morte è quella propria, del Cristo e del suo discepolo, offerta per amore, per ridare vitalità e gioia agli sfiduciati, stanchi ed oppressi. In questa prospettiva la Pasqua provoca un cambiamento radicale, come una vera rivoluzione: dal buio alla luce, dalla morte alla vita, dall’odio all’amore. Torna a sperare così il mondo che altrimenti rischia di implodere, cioè di ricadere su se stesso come un gigantesco sacco vuoto, agitato dalla violenza. L’augurio, insieme preghiera e lotta, è che si aprano vie nuove verso Cristo presente nel cuore di ogni uomo, anche là dove è sepolto. La Pasqua, evento unico ed universale, annuncia l’“uomo nuovo”, realizzato da Cristo, offerto a tutti gli uomini. “Lo Spirito, infatti, dà a tutti la possibilità di venire a contatto, nel modo che Dio conosce, con il mistero pasquale” (GS 22).

AUTORE: Elio Bromuri