La sinistra umbra al palo

All’indomani delle elezioni, la nostra regione registra una traballante tenuta del centrosinistra, ma con pesanti perdite. Male il Pdl e peggio il Professore, per non parlare dell’Udc. E Grillo fa incetta di voti

Elezioni-politiche-2013-2Panorama politico rivoluzionato anche in Umbria, dove il Movimento 5 stelle ha registrato alla Camera un grandissimo successo (27,2%), superando nettamente il Pdl (19,5%), mentre viene preceduto solo dal Pd (32,1%), pur sconfitto seccamente. Al centro, la lista Monti ha conquistato consensi (7,9%) mentre escono praticamente di scena Udc (1,3%) e Rivoluzione civile (2,5%). Il movimento di Niki Vendola – Sinistra, ecologia e libertà, al 3,2%, non ha avuto una funzione importante nella coalizione di centrosinistra. L’invasione ‘gialla’ di Grillo ha già gettato nell’angoscia le coalizioni tradizionali, incapaci di intercettare la domanda di cambiamento e in fibrillazione per il futuro.

Nel centrosinistra si registrano già i rimpianti, a partire dal presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, per la serie “se c’era Matteo Renzi al posto di Bersani, il centrosinistra avrebbe vinto”. Mentre lo stesso sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali, seguace di Bersani, ha ripensato a un anno fa, “quando si doveva votare dopo la fine del governo Berlusconi”. Già, con “il senno di poi…”. La differenza di voti con le politiche del 2008 ha mostrato apertamente il tracollo di Pd e Pdl. In Umbria il Partito democratico ha mascherato la sconfitta con la conferma di 5 seggi alla Camera e 4 al Senato, come nel 2008, mentre il Pdl ha perso 3 deputati e 2 senatori. Ma entrambi i partiti hanno perso tantissimi voti. Il Pd, nel 2008, ne aveva 250.641, ora 168.820, con un calo di oltre 80 mila consensi. Ancora peggio il Pdl, che ne ha persi 92 mila (da 194.748 a 102.462). Il successo di Grillo è diffuso in tutti i centri della regione, al punto da diventare il primo partito in molti centri, molto diversi per tradizione e tessuto economico-sociale: Gualdo Tadino, Bettona, Assisi, Deruta, ma anche in centri più grandi come Foligno e Spoleto, interessati dal prossimo anno dal rinnovo dei Consigli comunali.

Un altro elemento emerso dal voto è il risultato non brillante della coalizione di Mario Monti, caratterizzata dal ko di Udc e Fli che insieme non hanno raccolto neanche il 2% mentre la lista personale del premier non ha sfondato. Di fatto i cattolici che, ufficialmente, sono da tutti rappresentati, in realtà hanno perso – da tempo – un punto di riferimento, nel panorama politico nazionale e locale.

La sinistra radicale ha perso ancora dopo la disfatta di Bertinotti nel 2008 e resta ancora esclusa dal Parlamento. Il voto, comunque lo si voglia commentare (di rabbia, delusione, protesta), ha certificato che anche in Umbria il blocco della sinistra, vincente da anni anche per la sostanziale incapacità del centrodestra di proporsi come alternativa, sta perdendo progressivamente compattezza; e se rimane così, non incide più nella società, perdendo consensi e capacità di governo. Il problema è la volontà di cambiare mentalità in un mondo che muta vorticosamente modo di pensare.

I rappresentanti della sinistra, anche in Umbria, si sono probabilmente impegnati di più nelle primarie per la Segreteria che per cercare di catturare, o di non perdere, consensi nella campagna elettorale, dando tutto per scontato, cioè la vittoria. Senza rendersi conto di quanto era esteso il malessere verso la politica, in generale, e di quanto fossero grandi le difficoltà nella società regionale. Se la sinistra non si renderà conto di ciò e apparirà ancora distante dai cittadini, il voto Grillo non sarà per niente sorprendente neanche nel futuro.

Le persone votate in Umbria che andranno al Parlamento di Roma

Molte facce nuove dall’Umbria nel prossimo Parlamento, a partire dai parlamentari di Grillo, Tiziana Ciprini e Filippo Gallinella (alla Camera), e Stefano Lucidi (al Senato).

La lista Monti ha eletto l’imprenditrice Adriana Galgano alla Camera e Linda Lanzillotta, già ministro nel secondo governo Prodi, al Senato. Bisogna ricordare anche l’elezione, pur in Toscana, del rettore dell’Università per Stranieri, Stefania Giannini, per la lista Monti.

Conferme e nuovi ingressi nel Pd e nel Pdl.

Nel Partito democratico la ‘veterana’ è Marina Sereni (Pd), riconfermata ancora alla Camera. Tornano tra i democratici a Montecitorio anche Gianpiero Bocci (al terzo mandato) e Walter Verini (alla seconda legislatura), mentre entrano per la prima volta il sindaco di Umbertide, Giampiero Giulietti, e la giovanissima (25 anni) Anna Ascani. Al Senato, per il Pd, facce nuove con Miguel Gotor, l’assessore regionale Gianluca Rossi, l’ex sindaco di Corciano, Nadia Ginetti, e l’assessore del Comune di Perugia, Valeria Cardinali.

Il Pdl ripropone Pietro Laffranco alla Camera (bocciato Rocco Girlanda) e al Senato, Luciano Rossi. Niente da fare per la senatrice uscente Ada Urbani.

Guardati dal mondo politico umbro con grande scetticismo – nel migliore dei casi – i parlamentari umbri del Movimento 5 stelle possono vantare curricula di tutto rispetto. Tiziana Ciprini, dipendente regionale, ha una laurea in Psicologia. Filippo Gallinella è un ingegnere meccanico, così come Stefano Lucidi, ingegnere meccanico che ha collaborato con enti di ricerca italiani (Università degli studi di Perugia e Istituto nazionale di fisica nucleare) e internazionali (Nasa, Esa e Cern).

AUTORE: Emilio Querini