La Torre del Moro di Orvieto ha il piccone addosso

Sono in corso i lavori che la renderanno autonoma rispetto al palazzo dei Sette

Anche Orvieto, una volta, era una città dalle belle torri: se ne contarono nel profondo passato, tra piccole e grandi, perfino centotrenta. “Ora, scriveva già il Perali, tolta la piccola torre dell’Orologio di Maurizio, in piazza del Duomo, delle più alte non rimangono che quella solidissima situata nel centro della città, detta Torre del Papa fino al XVII secolo e più tardi Torre del Moro (forse da una piazzetta vicina che si chiamava ‘Piazza del Moro’per un moro gelso che v’era piantato, come la moderna ‘Piazza della Legna’ si chiamava fino a poco te” per un mandorlo che vi fioriva); la ‘torre Polidori’ in via dei Mercanti e la ‘torretta Orfei’ presso il Teatro Comunale”. Insomma ad Orvieto alcune torri ancora ci sono, ridotti al mal partito sì, ma sempre valide; basta salire su quella del Moro per vederle spuntare da tra i tetti, come in un campo devastato dalla grandine, alcune ancora svettanti, altre troncate di netto. Era un indubbio segno di potenza o di prepotenza, di famiglie che ci tenevano ad alzare il capo sugli altri. Però sono un chiaro indice anche di nobiltà e, se vogliamo, di eleganza pure, per una vecchia città come la nostra. La torre del Papa o Torre del Moro comunque, anche con la faccia del suo orologio spalancato ai quattro venti, gode di una caratteristica inconfondibile: piantata quasi al centro della città, sembra aver la funzione di albero maestro per questa nave di rupi che solca la terra, un’ immagine nell’immagine ed intanto un punto di convergenza o di spartiquartiere: il quartiere di Corsica, dell’Olmo, della Stella e di Serancia si dipartono da essa. In questi giorni non c’è cittadino o turista che non si fermi ad interrogare un’apertura che comincia ad apparire sul suo fianco come una breccia. Sarà una finestrella o sarà una porta? Sembra che si esiti un po’ nel concedere al piccone la sua avanzata. La notizia ufficiale dice che, a cura della Soprintendenza ai Monumenti dell’Umbria, sono in questi giorni in corso i lavori previsti nell’ambito della Legge speciale per Orvieto, con i quali verrà data la totale autonomia funzionale alla Torre del Moro rispetto al palazzo dei Sette, ove ha sede il Centro espositivo. In particolare attraverso la riapertura della porta di accesso alla Torre, situata su corso Cavour (quell’accesso venne chiuso intorno alla fine dell’Ottocento), l’ingresso alla Torre del Moro, sarà di fatto, svincolato dall’ingresso al Palazzo. E’ prevista la realizzazione pure di un nuovo ascensore che porterà i turisti direttamente al secondo piano dello stabile e di una scala ad esso parallela; l’attuale saletta antistante la sala degli Archi, al piano terreno, verrà direttamente collegata con il nuovo ingresso e avrà funzioni di portineria e biglietteria. Con l’inizio dell’estate prossima, la sala del Governatore di palazzo dei Sette diventerà la sede – provvisoria – del Consiglio comunale. In quel periodo dovrebbero iniziare, infatti, i lavori di completamento dell’intervento sul palazzo Comunale, previsto dalla legge speciale per Orvieto: ai due ampi vani, già risanati, dovranno aggiungersi ora la grande sala di accesso al Consiglio comunale, e l’aula Consiliare vera e propria e la sede del Sindaco, che meritano di essere restaurate, perché di notevole impatto artistico e architettonico.

AUTORE: Civis