L’Ac si rinnova

Quest’anno il periodo dell’adesione coincide con il rinnovo degli incarichi

Come da lunga tradizione, per la festa dell’Immacolata l’Azione cattolica rinnova il proprio impegno di servizio alla Chiesa. Perché l’adesione, pur istituzionale, altro non è che il desiderio di ribadire con forza la propria assunzione di responsabilità nei confronti della Chiesa, collaborando alla realizzazione del suo “fine generale apostolico”, come recita il 1° art. dello Statuto; ogni associazione parrocchiale celebra più o meno solennemente questo appuntamento. Quest’anno, poi, il tempo dell’adesione coincide con quello del rinnovo degli incarichi associativi. Già da alcune settimane, e fino a dicembre, le stesse associazioni parrocchiali eleggono i loro responsabili per il prossimo triennio; poi toccherà a quella diocesana, al collegamento regionale, infine all’associazione nazionale: un vero e proprio percorso assembleare, che coinvolge a vario livello tutta l’Ac. A spiegarla così potrebbe sembrare solo una perdita di tempo: stare per mesi dietro a faticose “sovrastrutture istituzionali”, che rischiano di assorbire gran parte delle “risorse” disponibili. Invece non è per nulla così. In primo luogo le “scadenze” segnano comunque dei passaggi importanti, e suscitano una seria riflessione, una fase di discernimento personale e comunitario. Il rinnovo elettivo degli incarichi, la preparazione delle assemblee, che richiedono tempo e dedizione, sono in sé un concreto, e sano, esercizio di laicità e partecipazione democratica, niente affatto scontato di questi tempi.Il limite di due per i mandati dei responsabili tutela poi l’associazione dall’eccessiva persistenza o invadenza di eventuali leader carismatici, assicurando un costante ricambio e prospettive nuove, e mantenendo lo spirito delle responsabilità associative nell’esclusiva ottica del servizio ecclesiale. Questa opzione va sotto il nome di “scelta democratica” ed è uno dei caratteri essenziali dello stile dell’Ac. L’adesione, inoltre, con quel che comporta anche dal punto di vista economico, garantisce e protegge in modo trasparente la “libertà di pensiero” dell’associazione, da qualsivoglia interesse particolare di un eventuale “sponsor”. Il nodo centrale della vita associativa, in linea con gli Orientamenti pastorali Cei per il prossimo decennio sul tema dell’educazione, può riassumersi nella necessità di affrontare le sfide poste dalla cosiddetta “emergenza educativa”. Vivere la fede, amare la vita. L’impegno educativo dell’Ac è il titolo del documento preparatorio per l’assemblea nazionale: un tema tradizionale per l’Ac, confermato con forza anche dall’incontro nazionale di Acr e Giovanissimi (“C’è di +”) dello scorso 30 ottobre a Roma, al quale anche la nostra associazione diocesana ha partecipato numerosa. Naturalmente anche l’Ac diocesana sta preparando l’assemblea elettiva, che celebreremo nel vescovado di Todi, il 6 febbraio 2011. Le “linee programmatiche” per il prossimo futuro sono in fondo ancora le stesse, inevitabilmente: servizio alla Chiesa locale, attenzione al territorio, cura dei legami e della formazione, nell’intento di far crescere dei cristiani adulti nella fede, testimoni credibili di Cristo, che non dimenticano di vivere “qui e adesso”.

AUTORE: Mauro Stella