L’acqua che beviamo è sicura?

In Umbria i cittadini dispongono di una risorsa per verificare la qualità dell’acqua da rubinetto. Si tratta del sito ‘L’acqua che bevo’, realizzato da Arpa insieme a Asl e gestori dei servizi idrici

Recenti studi hanno rivelato un fatto inquietante: la presenza di microplastiche all’interno della placenta umana. Questa scoperta ha sollevato nuove preoccupazioni sulla sicurezza dell’acqua in bottiglie di plastica e ha portato molte persone a rivalutare le loro scelte riguardo all’acqua che bevono. Le microplastiche, frammenti di plastica di dimensioni inferiori a 5 millimetri, sono infatti originate da una varietà di fonti, tra cui al primo posto troviamo proprio gli imballaggi di acqua e cibi, seguiti dai rifiuti plastici, i tessuti sintetici e i cosmetici.

Particelle di microplastiche nella placenta umana

Queste particelle sono ora state trovate persino nella placenta umana, segno di un’evidente sovraesposizione del nostro corpo a tali sostanze. Gli esperti stanno sollevando una serie di domande sulla potenziale influenza delle microplastiche sullo sviluppo fetale e sulla salute in generale. In tutto questo si inserisce un altro dato inquietante: l’Italia è il primo Paese in Europa e il secondo nel mondo (dietro solo al Messico) per consumo di acqua imbottigliata, stando a dati forniti dal Censis.

L’acqua del rubinetto opzione affidabile

Fortunatamente, l’acqua del rubinetto, regolamentata da rigorosi standard di sicurezza e qualità, rappresenta un’opzione affidabile e sostenibile per soddisfare le nostre esigenze quotidiane di idratazione. Le autorità competenti monitorano costantemente la qualità dell’acqua del rubinetto, garantendo che sia sicura da bere e conforme agli standard sanitari. Gli impianti di trattamento delle acque pubbliche rimuovono una vasta gamma di contaminanti, inclusi batteri, virus, sostanze chimiche e anche le microplastiche.

In Umbria il portale Arpa per verificare la qualità dell’acqua nella propria area di residenza

In Umbria inoltre i cittadini dispongono di una risorsa in più per verificare in tempo reale la qualità dell’acqua nella propria zona di residenza. Si tratta del portale www.lacquachebevo.it, un sito promosso dalla Regione Umbria e realizzato dall’Agenzia regionale per la protezione ambientale (Arpa) in collaborazione con le Aziende sanitarie umbre e i Gestori dei servizi idrici, che mette a disposizione dei cittadini i risultati dei controlli e ogni informazione sulle acque potabili erogate in Umbria. Il portale umbro è stato uno dei primi in Italia di questo genere, nato nel 2013.

Tra i principali parametri che possono essere direttamente monitorati dai cittadini si includono i nitriti, i nitrati, il sodio, il magnesio, la conducibilità e altre sostanze che definiscono la composizione delle acque nel territorio provinciale. Questo servizio riveste una grande importanza in quanto fornisce un elemento fondamentale di trasparenza nel rapporto tra istituzioni, gestori e cittadini. Permette infatti di accedere, anche tramite un sistema di ricerca cartografica, a dati e informazioni sulla qualità dell’acqua che arriva nelle abitazioni, sulla sua provenienza, sull’organizzazione e sui risultati dei controlli analitici, nonché sulle caratteristiche dei principali parametri e sul loro andamento nel tempo.

A breve anche un’App

Nelle prossime settimane, i cittadini umbri potranno trovare le informazioni contenute nel portale ‘L’acqua che bevo’ in un’App dedicata. La realizzazione di quest’App rientra nel progetto di Auri (Autorità umbra rifiuti e idrico), ‘La via dell’acqua’, che Arpa Umbria sta sviluppando con diverse azioni e iniziative. Un progetto che vedrà anche la realizzazione di una striscia animata dedicata alle fake news sull’acqua e un documentario sull’acqua in Umbria e molto altro ancora.

Il 22 marzo è la Giornata dell’acqua

La Giornata mondiale dell’acqua è una giornata internazionale riconosciuta dalle Nazioni unite che si tiene il 22 marzo di ogni anno per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’acqua dolce e per promuovere la gestione sostenibile delle risorse idriche. Ogni anno, la Giornata mondiale dell’acqua può avere un tema specifico che riflette le sfide attuali e le priorità globali legate all’acqua. Quest’anno il tema scelto è “Water for peace”, ovvero “L’acqua per la pace”. L’acqua, essenziale per la vita, può generare armonia o conflitto. Scarsità o contaminazione delle risorse idriche, insieme all’accesso disuguale alle stesse, possono creare tensioni tra piccole comunità, così come tra nazioni.

 

La qualità e l’origine delle acque in Umbria

Le caratteristiche chimico-fisiche delle acque sotterranee dalle quali, tramite pozzi o sorgenti, vengono prelevati circa 3.600 litri al secondo per garantire acque potabili ai cittadini umbri, dipendono da vari fattori naturali tra i quali i più significativi sono la composizione della roccia-serbatoio e le reazioni chimiche tra acqua e roccia. In Umbria le risorse idriche principalmente utilizzate per uso potabile derivano da quattro tipologie di acquifero, ciascuna delle quali con determinate caratteristiche chimiche.

Acquiferi carbonatici: hanno sede nelle dorsali carbonatiche che costituiscono l’Appennino umbro marchigiano.

Acquiferi alluvionali: costituiscono le principali aree vallive della regione come l’Alta Valle del Tevere, la Media Valle del Tevere, la Valle Umbra, la Conca Eugubina e la Conca Ternana.

Acquiferi vulcanici: sono limitati all’area dei depositi dell’apparato vulcanico Vulsino, nei pressi di Orvieto.

Acquiferi minori: presenti un po’ ovunque, ospitati prevalentemente nei depositi detritici.

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