L’astensione come scelta ragionata

Legge 40: ne abbiamo parlato con Chiara Andreucci, responsabile Mpv di Todi

A due giorni dal voto referendario sull’abrogazione della legge 40/2004 sulla procreazione medicalmente assistita, abbiamo voluto sentire Chiara Andreucci, responsabile del Movimento per la Vita di Todi che sta svolgendo un’opera straordinaria in questo momento particolarmente delicato nel quale sono posti in discussione il valore stesso della vita ed i diritti dei concepiti. Sappiamo che il Mpv di Todi ha operato a vasto raggio sul territorio; quali sono state le principali iniziative?’Abbiamo promosso diversi appuntamenti sui temi del referendum a partire già da febbraio, in molte città sia della zona di Todi che nell’Orvietano, fino agli ultimi incontri di questa settimana cruciale, a Montecastrilli e Deruta. Inoltre abbiamo partecipato a riunioni organizzate dalle parrocchie, come a Todi coi catechisti. Per quanto ci è stato possibile, abbiamo cercato l’attenzione dei media, affidando la nostra voce ai giornali locali e alla radio, come domenica scorsa a Radio Aut. Non dobbiamo poi dimenticare la grande opera di volantinaggio porta a porta che ci ha tenuti impegnati in questa ultima settimana per la diffusione di materiale informativo’. Qual è stata la risposta che ha avuto il Mpv quanto a diffusione e collaborazione con altre realtà ed istituzioni? Il Mpv ha instaurato una fattiva collaborazione con le realtà ecclesiali e con la Consulta delle aggregazioni laicali della diocesi di Orvieto-Todi, come testimoniato anche dalla recente dichiarazione diffusa in tutte le parrocchie della diocesi per volere di mons. Scanavino. Invece, gli inviti fatti alle amministrazioni locali in occasione di incontri promossi sul territorio sono stati, e lo diciamo anche con rammarico, disattesi. Intorno al Mpv si sta creando però un buon ‘giro’ di persone che, pur non facendone ‘ufficialmente’ parte, stanno dando volontariamente una mano, come è successo per il volantinaggio’. Cosa vorresti dire a coloro che sono ancora indecisi sul voto referendario? ‘Di non lasciarsi condizionare dall’emotività e approfondire gli argomenti del referendum; di considerare la fondatezza della posizione di chi propone come noi l’astensione dal voto, astensione che non coincide necessariamente con una posizione di fede. Dico inoltre di riflettere su questo: nel momento in cui si abbia anche solo il dubbio che l’embrione sia persona, si applichi il principio precauzionale. Il valore della persona dal suo concepimento non può essere deciso da un voto referendario; questo riconoscimento non lede in nessun modo la laicità dello Stato, anzi, non può esserci Stato che non riconosca la centralità stessa della vita, perché una società non è realmente tale se non considera la persona come fine di ogni azione’.

AUTORE: Francesca Carnevalini