L’ateneo di chi crede nell’incontro

PERUGIA. Il complesso di San Matteo degli Armeni diventerà Università della pace

In passato si è molto discusso sul suo recupero e sulla sua destinazione d’uso, senza trovare una soluzione definitiva. Ora sembra che le cose siano arrivate a conclusione. Il complesso monumentale di San Matteo degli Armeni, situato fuori delle mura di Porta Sant’Angelo a Perugia, diventerà un’Università della pace e ospiterà un Centro studi per raccogliere documenti e promuovere ricerche intorno ai temi della pace, dell’interculturalità e dell’interreligiosità. Una volta terminato il restauro, sarà anche luogo di incontro e di confronto tra culture, religioni e sensibilità diverse. Questo è quanto è emerso nel corso di un recente sopralluogo che il Comune di Perugia ha effettuato insieme agli assessori comunali Andrea Cernicchi e Wladimiro Boccali. Il complesso, inizialmente di proprietà dell’Azienda di promozione turistica, poi della Regione dell’Umbria, nel dicembre 2005 è stato consegnato, con finalità culturali, al Comune di Perugia che è subentrato come soggetto attuatore di parte dei lavori di ripristino e consolidamento. Il progetto di recupero, finanziato dalla Regione dell’Umbria con i fondi del sisma 1997, prevede un investimento di 861.986,42 euro. Il secondo stralcio, di cui nel corso della visita è stato presentato il progetto, fa seguito ad un primo intervento di riparazione e restauro, attualmente concluso, che ha comportato un finanziamento complessivo pari a 438.988,36 euro e inserito nel Piano annuale dei beni culturali danneggiati dagli eventi sismici, anch’esso finanziato dalla Regione dell’Umbria. Questo secondo intervento è finalizzato all’adeguamento dell’immobile alle norme vigenti (in merito all’abbattimento delle barriere architettoniche e a quelle di carattere impiantistico), oltre che alla valorizzazione delle diverse fasi storiche che hanno contraddistinto l’evoluzione del monumento: da romitorio armeno a lazzaretto, a residenza estiva o di campagna di mons. Iacopo Oddi, fino ad arrivare all’attuale configurazione. Entro il 2008 i lavori dovrebbero concludersi; poi si dovrebbe procedere alla sistemazione del parco (circa 8.500 mq) oltre che al restauro del complesso delle fontane seicentesche, delle vasche di raccolta delle acque e della ‘peschiera’, opere che verranno finanziate nelle prossime annualità di bilancio comunale. Alla fine verranno resi disponibili in tutto circa 660 mq di edificio, per un totale di 1.800 mc, che prevederanno un piano seminterrato per impianti tecnologici, un piano terra per spazi d’interesse pubblico, un primo piano per uffici, sale riunioni, servizi, ecc. e un alloggio per l’eventuale custode del complesso.

AUTORE: Manuela Acito