Le Salesiane fanno le valigie: chiude la sede eugubina

Una presenza durata sessanta anni

Il ritiro delle suore Salesiane da Gubbio, oltre ad essere ormai irrevocabile, è incominciato. La chiusura della “casa” eugubina è legata alla necessità di utilizzare al meglio le poche risorse a disposizione da parte di un ordine religioso femminile che soffre, e purtroppo non è il solo, per la scarsità di vocazioni. Quella delle salesiane è una presenza che molto ha dato nei quasi sessanta anni di servizio prestato alla diocesi, chiamate dal vescovo del tempo mons. Beniamino Ubaldi. Una presenza significativa e caratterizzante sia sul fronte dell’apostolato sia su quello, concreto, della formazione professionale (ricamo) di tante ragazze che ancora oggi hanno nelle suore un prezioso punto di riferimento. Formazione ovviamente che non si limitava alle cognizioni di carattere puramente artigianale. Non va dimenticato poi l’assistenza concreta, sul piano delle esigenze materiali. Chi ha una certa età ricorderà ancora la generosa discrezionalità con la quale le suore, nel periodo difficilissimo e duro del dopoguerra, hanno consentito a tante famiglie generi alimentari di prima necessità. Una presenza che sarebbe opportuno ricostruire per comprenderla in tutta la sua dimensione nel momento in cui, nelle scorse settimane, la “chiusura” dell’Istituto è cominciata: ha fatto le valigie per Roma, portandosi dietro la gratitudine della comunità, suor Apollonia, una vita spesa al servizio della parrocchia di San Giovanni e dell’Asilo interno. Le altre cinque consorelle resteranno nella sede di via Massarelli (generoso lascito della marchesa Benveduti) per tutto il mese di agosto, per gestire i campi scuola estivi riservati ai giovani della città. Il vescovo mons. Pietro Bottaccioli è impegnato nel realizzare un progetto che consenta, da un lato, di garantire la consueta collaborazione alle parrocchie che operano nel centro storico e, nello stesso tempo, rispettare i contenuti vincolanti del lascito “Benveduti”, muovendosi lungo due direttrici. “Una direzione obbligatoria – spiega mons. Bottaccioli – visto che non riusciremo altrimenti a coprire tutto ciò che ci garantivano le Salesiane”. Una parte del palazzo patrizio sarà così destinata ai “Volontari del Vangelo”, i cui membri (uomini e donne) si mettono a disposizione per aiutare i parroci nel far fronte alle molteplici esigenze delle parrocchie. “Un’altra parte dell’edificio ‘ spiega il Presule ‘ sarà destinata ad ospitare un grande oratorio cittadino”, emanazione della Pastorale giovanile; alcuni operatori seguiranno corsi di formazione presso il “Centro oratorio romano”. Non potrà essere più gestito l’asilo interno, per anni riferimento di tante famiglie. E’ un sacrificio inevitabile e sicuramente non secondario; resta in ogni modo la scelta di quello gestito dalle Maestre Pie Filippini presso l’Istituto di corso Garibaldi.

AUTORE: G.B.