L’eucaristia indica la rotta

Pellegrinaggio eucaristico da Bolsena a Orvieto. Intervista al card. Angelo Comastri

Pellegrinaggio di fede eucaristica, ripercorrendo la strada fatta dal vescovo Giacomo nel 1263 per portare in Orvieto il Corporale macchiato dal sangue del miracolo di Bolsena. La marcia della fede 2008, promossa dalla Pastorale diocesana giovanile e vocazionale, è partita dalla basilica di Santa Cristina di Bolsena sabato 24 maggio ed è terminata alle 6 della domenica proprio ad Orvieto, con la messa presieduta dal Vescovo in duomo. I temi conduttori delle giornate, scandite da molteplici tappe, sono stati l’eucaristia e la testimonianza del martirio. All’arrivo nella ‘città del miracolo’ è seguito l’incontro con il missionario del Pontificio istituto missioni estere padre Bernardo Cervellera. Più tardi, si è tenuta la veglia di preghiera con meditazione del vescovo Scanavino, il quale ha ricordato l’eucaristia come ‘formazione ed educazione sociale alla condivisione’ e come ‘soluzione materiale e spirituale dei problemi’. Tutti i martiri sono stati ‘testimonianza eroica dell’eucaristia’, ha affermato il Vescovo. Testimoni dell’eucaristia sono stati anche i pellegrini in cammino. Tra sentieri scoscesi e soste di rinfresco gentilmente offerte da famiglie del luogo, la marcia si è svolta pregando per le famiglie, per i sofferenti, per nuove vocazioni alla vita religiosa e perché la fede dei cristiani sia sempre più salda. La mattina il gruppo è stato accolto in duomo ad Orvieto con un caloroso applauso dei cittadini, pronti a celebrare la solennità del Corpus Domini. Ospite d’onore della città di Bolsena per l’occasione è stato il card. Angelo Comastri, vicario generale del Papa per la Città del Vaticano, arciprete della basilica di San Pietro in Vaticano e presidente della Fabbrica di San Pietro. Il cardinale Comastri, già arcivescovo del santuario Mariano di Loreto, ha scritto, tra le altre opere, le meditazioni per la Via crucis di Benedetto XVI per la notte di Venerdì santo del 2006. Nel suo Gesù… e se fosse tutto vero?, pubblicato nel febbraio 2008, si è inoltrato nel mistero della croce e dell’eucaristia, tema, quest’ultimo, che ha sottolineato anche durante l’omelia della messa delle ore 9.30 da lui presieduta in duomo.Comastri ha esplicitato il ‘nuovo comandamento’ che il Signore ha dato all’umanità come segno del Suo rispetto per essa, in un momento di perdizione: ‘Amatevi come io ho amato voi’. ‘Ogni eucaristia – ha spiegato Comastri ‘ si costruisce con precise parole: questo è il mio sangue versato per voi’. Ha preso san Francesco come esempio, chiedendosi come abbia fatto il Santo ‘a diventare così libero nella povertà. Si è rifatto ‘ questa la risposta ‘ all’eucaristia, che gli ha dato la fisionomia di Cristo’. Tuttora, anche per noi credenti, ‘finché l’eucaristia non ci rinnoverà e trasformerà – ha ammonito il Cardinale – nulla cambierà’. Dopo la processione del Corpus Domini per le vie di Orvieto, il Cardinale si è reso disponibile per approfondire alcune questioni per il cristiano di oggi. In che modo l’eucaristia può cambiare il cuore degli uomini, e soprattutto cosa occorre cambiare oggi nei nostri cuori? ‘Anche una persona che vede poco si accorge che oggi è necessario un cambiamento radicale: stanno crescendo l’egoismo e la violenza, non si presta più attenzione alla fedeltà. L’eucaristia ci indica la rotta da seguire. È contestazione dell’orgoglio; Dio si presenta come umiltà. È contestazione, inoltre, dell’egoismo, fabbrica di infelicità, quando Dio, invece, ci dà tutto. È contestazione infine della violenza: Dio infatti si presenta come mitezza, si presenta quasi nella vulnerabilità di questa mitezza. I forti in realtà sono i miti. L’eucaristia impressiona quando si vedono i frutti nell’uomo, ad esempio in san Francesco’. Come fa un educatore ‘ catechista o insegnante ‘ a mettere in atto i principi dell’amore cristiano? ‘Non bastano le buone parole, perché passano. È bene che un educatore testimoni l’amore che deriva dall’eucaristia con la propria vita, quindi deve mostrare pazienza e mitezza’. Cosa vede ad Orvieto come simbolo dell’Eucaristia? ‘Il duomo, ma soprattutto il monumento che siamo noi, modellati dall’eucaristia’.

AUTORE: Margherita Idolatri