L’Europa dei cittadini

Convegno del ciclo “Europalombiadi”

Si è svolto a Collevalenza nei giorni 27 e 28 novembre un convegno sul tema “Europalombiadi: due serate per l’Europa dei cittadini” per iniziativa dell’unità pastorale dei Sei castelli e del locale circolo Acli. Il convegno ha inteso proporre momenti per riflettere insieme su dove stia andando questo Vecchio Continente e se sia possibile cogliere segnali di speranza. Un’Europa attenta alle radici, forte e trasparente nella democrazia, audace nell’alimentare la speranza per la giustizia nella solidarietà: è lo slogan che connota, da diversi anni, questa due giorni della Europalombiade, che possiamo definire una festa che serve ad alimentare tradizioni e speranza per il futuro. Si tratta di un’occasione culturale, ricreativa e gastronomica, come ci ha spiegato Sante Filippetti, animatore della iniziativa, per rivivere tradizioni, quali la caccia alle palombe – basti pensare che alcune strade portano il nome “vocabolo del palombaro”- e antica gastronomia. Tradizioni che devono essere portate in Europa, perché sono cultura della nostra gente, ma corrono il rischio, se non opportunamente coltivate e sostenute, di scomparire per sempre. Parte centrale del convegno, una interessante conversazione a più voci su “Europa, Vecchio Continente e nuova speranza” animata dal prof. Angelo Frascarelli, docente di Economia e politica agraria all’Università di Perugia, che ha trattato il tema “Europa e agricoltura”, da mons. Giovanni Scanavino, vescovo della diocesi di Orvieto-Todi, che ha parlato di “Europa e solidarietà” e da un gruppo di studenti dell’Istituto agrario di Todi che hanno partecipato ad un approfondimento promosso dal loro istituto sul tema “L’Europa per i giovani”. Mons. Giovanni Scanavino ha introdotto il tema della solidarietà come elemento di coesione e di costruzione di una società umana e vivibile. Ma come è possibile essere solidali – si è domandato il nostro Pastore – se si ignorano le radici culturali cristiane che sono a fondamento della nostra civiltà, della nostra cultura europea? E rivolto ai cristiani, il presule ha sostenuto che non ha senso dirsi cristiani se poi non si è capaci di proporre la propria fede da cui scaturiscono solidarietà e condivisione della vita, in una parola umanità per costruire un mondo vivibile. Dobbiamo scandalizzarci – ha detto mons. Scanavino – perché tutti insieme non siamo capaci di far passare il significato della nostra fede come difesa della vita e come solidarietà per costruire una società più giusta. Subito dopo il prof. Angelo Frascarelli ha illustrato con accenti entusiastici l’attività del Consiglio d’Europa, in particolare la politica agraria comunitaria. Il docente perugino, nell’analizzare i compiti svolti a tutela dei prodotti agricoli, dei consumatori, e quelli a protezione delle zone rurali, ha diffusamente parlato, con riferimenti concreti, dei diversi incentivi concessi per lo sviluppo di tutto il territorio agricolo italiano e di quello umbro in particolare. Al termine del fitto dibattito con il pubblico intervenuto, gli studenti Marco Braghelli, Sophia Farnesi e Filippo Picecchi sono stati premiati per essere stati tra i primi classificati nell’approfondimento promosso dall’Istituto agrario sul tema “L’Europa e i giovani”. Erano presenti per l’Istituto agrario la prof. Antonella Peppucci e il preside prof. Paolo Frongia.

AUTORE: Antonio Colasanto