L’“idolo” dei Templari… Ma era la Sindone!

Presentazione dell’ultimo libro di Barbara Frale alla chiesa perugina di San Bevignate

Un evento in armonia con la cornice: sabato 10 ottobre, nella chiesa di San Bevignate, alle 17.30, la presentazione del libro più recente di Barbara Frale, I Templari e la Sindone di Cristo (Bologna, Il Mulino, 2009). Agile e godibile sia a livello erudito sia divulgativo, ripercorre con esiti inediti la ricerca sul famoso (e spesso travisato) ordine religioso-militare nato presso Troyes agli inizi del XII secolo, finito due secoli dopo con processi e roghi per volontà ormai acclarata del re di Francia Filippo il Bello, e insediatosi a lungo anche in San Bevignate che ne conserva splendide tracce iconografiche. Dei Templari la Frale si è occupata fin dalla tesi di dottorato, esplorando una messe di fonti archivistiche, in primo luogo gli atti processuali, conservati nell’Archivio Vaticano (Segreto ormai solo di nome). Tenendo conto degli studi seri avviati su queste carte subito dopo l’apertura voluta da Leone XIII (Gioacchino Pecci, già vescovo di Perugia, aveva promosso anche il metodo scientifico), l’autrice esplora con passione filologica le 1.141 deposizioni, spesso avvenute sotto tortura, dei “pauperes milites Templi”, corroborando la convinzione che essi custodissero, almeno dal 1266 al 1307, la reliquia più preziosa della cristianità: la Sindone. La questione dell’autenticità è ancora aperta, ma il dato certo è che i Templari erano grandi conoscitori, cercatori e custodi di reliquie, e che un gran numero delle confessioni a loro estorte fecero riferimento a un misterioso “idolo” con caratteristiche comuni, accessibile solo alle alte cariche dell’Ordine e identificabile proprio con il sacro lenzuolo. L’evento del 10 ottobre, organizzato dalla libreria “L’altra”, ha visto un gran concorso di pubblico, a riprova del grande richiamo che San Bevignate esercita sulla città di Perugia. L’entusiasmo della gente, oltre a continuare a valorizzare l’iniziativa del Comune che ha riaperto di recente questo gioiello (anche grazie al contributo di Soprintendenza e Fondazione Cassa di risparmio), ha premiato l’esposizione della stessa Barbara Frale e di Simonetta Cerrini, l’altra storica intervenuta, che nei suoi studi si è maggiormente concentrata sulla nascita dell’ordine (La rivoluzione dei Templari. Una storia perduta del XII secolo, Milano, Mondadori, 2008). Confidandoci a conclusione della serata: “Nel nostro ambiente io e Barbara siamo indicate come le donne dei Templari; lei della fine, io del principio”. Una notazione apparentemente frivola, ma in linea con l’attenzione che Benedetto XVI ha raccomandato alle sue istituzioni nei confronti della produzione culturale femminile di qualità.

AUTORE: Isabella Farinelli