L’indulto è stato gestito al meglio

'Nessun problema' dice il Vice prefetto. Ma don Gatti precisa: 'Reinserimento? Nei prossimi mesi si vedrà'

Pubblicata sulla Gazzetta ufficiale 176’el 1’agosto scorso, la legge sulla concessione dell’indulto è entrata in vigore il giorno stesso, estinguendo i reati di chi non si era macchiato di fatti gravi, quali – ad esempio – terrorismo, strage, violenza sessuale e sui minori e tratta di persone. Per il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, la legge di concessione dell’indulto 241 del 31 luglio 2006 è stato un atto di clemenza che ha consentito di ‘lenire una condizione intollerabile di sovraffollamento e di degrado delle carceri’. Previsto dall’articolo 174 del Codice penale, il provvedimento ha riguardato i reati commessi fino al 2 maggio 2006, nella misura non superiore a 3 anni per le pene detentive e a 10 mila euro per quelle pecuniarie. L’Umbria e l’indulto, emergenza superataSecondo i dati diffusi dalla Prefetture di Perugia e Terni, ad uscire dalla carceri dell’Umbria (Perugia, Terni, Orvieto e Spoleto) sono state circa 380 persone. Duecentoventotto si sono riversate in 28 comuni della provincia di Perugia (80 a Perugia, 22 a Foligno, 18 a Città di Castello, 9 ad Assisi, 6 a Trevi, 5 a Todi, 3 a Spoleto, ecc.). ‘Ad oggi – afferma il vice prefetto vicario di Terni, Antonio D’Acunto – non abbiamo registrato problemi di sicurezza. A Terni, l’emergenza dei ‘primi giorni fuori dal carcere’ è durata davvero poco ed è stata ben gestita in collaborazione con le istituzioni penitenziarie, il Comune e con le associazioni locali. Lo spirito positivo del primo intervento ha senz’altro funzionato’. La prefettura di Perugia ha invece organizzato – per il prossimo martedì 12 settembre, alle ore 11 – un incontro con i sindaci dei comuni del perugino dove vivono gli ex detenuti per fare il punto sulla situazione, a poco più di un mese dal varo dell’indulto. Don Gatti (Caritas Perugia): ‘Adesso forse il difficile’ Al vice prefetto D’Acunto fa eco il condirettore della Caritas di Terni, Narni e Amelia, Bruno Andreoli: ‘Per i primi giorni dopo l’uscita dal carcere di Maratta, abbiamo dato vitto e alloggio a poche persone, una quindicina in tutto. Li abbiamo aiutati, insieme all’Arci, ad orientarsi verso i servizi sociali e verso tutto ciò di cui potevano aver bisogno. Abbiamo distribuito loro delle schede telefoniche, organizzato un servizio navetta dal carcere verso il centro città. Attualmente – conclude Andreoli – ospitiamo ancora tre persone, un italiano, un tunisino e un marocchino; i quali, tuttavia, sono in procinto di trovare un posto di lavoro proprio in questi giorni e molto presto ‘ credo ‘ lasceranno la nostra casa di accoglienza’. In Umbria, problemi di sicurezza finora non ci sono stati. Ma il direttore della Caritas perugina, don Lucio Gatti, è prudente: ‘Aprire le celle è stato facile. Nei prossimi mesi, vedremo quante di queste persone uscite dalle prigioni grazie all’indulto saranno in grado di gestire autonomamente la propria vita, lavorando, senza tornare sulla cattiva strada. Questa è la parte più difficile per ognuno degli scarcerati che, oltre al provvedimento d’indulto, avrebbero forse avuto bisogno di essere inseriti in progetti di reinserimento sociale personalizzati’. A Perugia, appena usciti dalla prigione, gli ex detenuti sono stati accolti per pochi giorni dalla Caritas locale nelle strutture di San Fatucchio e dell’Elce. Molti di loro avevano già fatto ritorno alle loro famiglie o erano stati alloggiati da amici.

AUTORE: Paolo Giovannelli