Lo Spirito rende forti

PAPA FRANCESCO. Le udienze generali del mercoledì: proseguendo le catechesi sui doni dello Spirito santo, ha esaminato quello della “fortezza”
Da un dipinto di Rembrandt del 1627, san Paolo in carcere, dove scrisse la “Lettera ai Filippesi” citata dal Papa
Da un dipinto di Rembrandt del 1627, san Paolo in carcere, dove scrisse la “Lettera ai Filippesi” citata dal Papa

All’udienza generale di mercoledì, Papa Francesco ha proseguito le catechesi sui doni dello Spirito santo. Dopo sapienza, intelletto e consiglio, ha parlato del dono della fortezza.

Punto di partenza è stata la parabola del seminatore (Mt 13,3-9). “Come Gesù stesso spiega ai suoi discepoli – ha commentato il Vescovo di Roma – il seminatore rappresenta il Padre, che sparge abbondantemente il seme della sua Parola. Il seme però si scontra spesso con l’aridità del nostro cuore e, anche quando viene accolto, rischia di rimanere sterile. Con il dono della fortezza, invece, lo Spirito santo libera il terreno del nostro cuore, lo libera dal torpore, dalle incertezze e da tutti i timori che possono frenarlo, in modo che la Parola del Signore venga messa in pratica, in modo autentico e gioioso. È un vero aiuto, questo dono della fortezza: ci dà forza, ci libera da tanti impedimenti”.

“Ci sono anche – ha aggiunto – dei momenti difficili e delle situazioni estreme in cui il dono della fortezza si manifesta in modo straordinario, esemplare. È il caso di coloro che si trovano ad affrontare esperienze particolarmente dure e dolorose, che sconvolgono la loro vita e quella dei loro cari. La Chiesa risplende della testimonianza di tanti fratelli e sorelle che non hanno esitato a dare la propria vita, pur di rimanere fedeli al Signore e al suo Vangelo. Anche oggi non mancano cristiani che in tante parti del mondo continuano a celebrare e a testimoniare la loro fede con profonda convinzione e serenità, e resistono anche quando sanno che ciò può comportare un prezzo più alto”.

Poi, a braccio: “Anche noi, tutti noi, conosciamo gente che ha vissuto situazioni difficili, tanti dolori. Pensiamo a quegli uomini, a quelle donne che fanno una vita difficile, lottano per portare avanti la famiglia, educare i figli: questo lo fanno perché c’è lo spirito di fortezza che li aiuta. Quanti, uomini e donne, di cui non sappiamo il nome, onorano il nostro popolo, onorano la nostra Chiesa, perché sono forti: forti nel portare avanti la loro vita, la loro famiglia, il loro lavoro, la loro fede. Questi nostri fratelli e sorelle sono santi, santi quotidiani, santi nascosti in mezzo a noi: hanno proprio il dono della fortezza per portare avanti il loro dovere di persone, di padri, di madri, di fratelli, di sorelle, di cittadini. Tanti ne abbiamo, tanti! Ringraziamo il Signore per questi cristiani che sono di una santità nascosta, ma è lo Spirito dentro che li porta avanti! E ci farà bene pensare a questa gente: se loro fanno questo, se loro possono farlo, perché non io? Chiedere al Signore che ci dia il dono della fortezza”.

“Non bisogna pensare – ha proseguito – che il dono della fortezza sia necessario soltanto in alcune occasioni o situazioni particolari. Questo dono deve costituire la nota di fondo del nostro essere cristiani, nell’ordinarietà della nostra vita quotidiana. Come ho detto, in tutti i giorni della vita quotidiana dobbiamo essere forti, abbiamo bisogno di questa fortezza, per portare avanti la nostra vita, la nostra famiglia, la nostra fede. L’apostolo Paolo ha detto una frase che ci farà bene sentire: ‘Tutto posso in Colui che mi dà la forza’ (Fil 4,13). Quando vengono le difficoltà, ricordiamo questo: ‘Tutto posso in Colui che mi dà la forza’. Il Signore dà la forza, sempre; non manca. Il Signore non ci prova più di quello che noi possiamo tollerare. Lui è sempre con noi. Tutto posso in Colui che mi dà la forza”.

“Cari amici – ha concluso Francesco -, a volte possiamo essere tentati di lasciarci prendere dalla pigrizia o, peggio, dallo sconforto, soprattutto di fronte alle fatiche e alle prove della vita. In questi casi, non perdiamoci d’animo, invochiamo lo Spirito santo, perché con il dono della fortezza possa sollevare il nostro cuore e comunicare nuova forza ed entusiasmo alla nostra vita e alla nostra sequela di Gesù”.