L’Umbria nello spazio vuol prendersi la rivincita

I raggi cosmici per prevenire i terremoti: Il Serms e Vittori lanciano la grande sfida

E’ proprio l’Umbria, regione martoriata da sempre da terremoti che hanno spesso lasciato il segno, la protagonista di un progetto che vede in prima linea un astronauta tifernate, Roberto Vittori, e il Laboratorio di ricerca spaziale (SERMS), con sede a Terni e diretto dal prof. Roberto Battiston, che sta per essere acquisito dalla regione Umbria. Un progetto che accarezza il sogno di potere, un giorno, anticipare l’arrivo di un sisma e poter così prevenirne i possibili danni. “Ho appreso con grande soddisfazione e con un certo sollievo” ha dichiarato il Prof. Battiston “della felice conclusione della vicenda relativa all’acquisto del complesso di Pentima per metterlo a disposizione del Polo Universitario Ternano. Per le note difficoltà, lo scorso mese di agosto il SERMS aveva rischiato di chiudere i battenti vanificando anni di investimenti nel campo dell’alta tecnologia microelettronica e spaziale. Ora, questo risultato permetterà di realizzare entro breve presso il SERMS il nuovo laboratorio decontaminato che ospiterà il grande simulatore spaziale in corso di costruzione presso la ditta Angelantoni di Massa Martana.” E i ricercatori del Laboratorio SERMS sono da poco impegnati in una avventura davvero stellare, che prevede la realizzazione, entro dicembre, del principale strumento scientifico della prossima missione di Roberto Vittori sulla Stazione Spaziale Internazionale, prevista per l’aprile 2005. Si tratta di un sofisticato rivelatore di raggi cosmici che misurerà, con precisione mai raggiunta prima, l’andamento della “nuvola” di particelle elementari intrappolate nelle cosiddette fasce di Van Allen, al di fuori dell’atmosfera terrestre. L’obbiettivo è verificare una affascinante teoria proposta da un gruppo di scienziati russi che suggerisce, sulla base di dati preliminari raccolti negli ultimi 15 anni, come il comportamento delle particelle elementari intrappolate nel campo magnetico terrestre possa segnalare, con qualche ora di anticipo, il verificarsi di un terremoto permettendo anche la sua localizzazione geografica. Il rivelatore è basato su tecnologia italiana, sviluppata in Umbria dal laboratorio SERMS del Polo Universitario di Terni e dal Dipartimento di Fisica e Sezione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) di Perugia.