L’Umbria tra Renzi, Silvio e gli altri

Politica. Turbolenze in entrambi gli schieramenti

Stretta tra la situazione a rischio per l’acciaio a Terni e il futuro altrettanto nebuloso per il destino delle Province, la politica umbra si trova ad affrontare un periodo particolare che precede la contesa elettorale della prossima primavera. Anche in Umbria è iniziata la campagna elettorale del centrosinistra per le primarie tra Pierluigi Bersani, il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, e il presidente della Regione Puglia, Niki Vendola. È una sfida che si annuncia molto dura, con divisioni profonde. La battaglia di Renzi punta a scardinare un sistema, attraverso la ‘rottamazione’ di molti dirigenti; e quando si vuole chiudere un’epoca, molte sono le resistenze. In Umbria Renzi ha fatto proseliti, dal presidente della Provincia di Perugia, Marco Vinicio Guasticchi, al sindaco di Corciano, Nadia Ginetti, fino al presidente del Consiglio provinciale, Giacomo Leonelli, tanto per fare i nomi dei più conosciuti. Renzi è partito alla conquista dell’Umbria iniziando da Solomeo, il piccolo centro, nucleo storico dell’impresa di Brunello Cucinelli e del suo cachemire, e da Terni. Prima dell’arrivo di Renzi, il presidente della Provincia Marco Vinicio Guasticchi, ha sottolineato che “altro che proposte prive di concretezza! – ha detto a chi li accusa di una campagna fumosa. – Il programma si caratterizza per alcune iniziative significative anche nel nostro territorio. Il riferimento fatto all’Italia Mediana, e in particolare al completamento dell’incompiuta E78, è una chiara testimonianza della concretezza programmatica di Matteo Renzi, concretezza che sarà cavallo di battaglia delle primarie di coalizione”. Anche Leonelli ha rilevato come “sarebbe un errore grossolano se i dirigenti del Pd a livello locale e nazionale continuassero a snobbare questo bagno di folla per un’iniziativa organizzata in soli due giorni”. Renzi ha svelato che tra marzo e aprile, in Umbria, nell’incontrare Cucinelli e la Ginetti, “ho trovato le energie per partire”. Se nel centrosinistra è in atto, anche nel territorio regionale, la corsa per le primarie, nel centrodestra si è in spasmodica attesa – anche se tutto pare in silenzio – per le decisioni definitive che dovranno essere prese a livello centrale dal “Pdl”, se resterà tale, e dal leader Silvio Berlusconi. È indubbio che tra i parlamentari umbri, soprattutto nel centrodestra, c’è il timore concreto che difficilmente resterà tutto come prima. E la vicinanza – o meno – con il ‘capo’ potrebbe non bastare più per la propria rielezione.

AUTORE: Emilio Querini