Maestro di umanità

Todi. Intitolata una piazza a don Mario Pericoli nel decennale della scomparsa

La piazzetta dove sorge la chiesa di S. Maria in Camuccìa, a Todi, da sabato scorso è intitolata ufficialmente – nel decennale della morte – a don Mario Pericoli, sacerdote, uomo di scienza, maestro di archivistica, di archeologia e di umanità. Il breve rito civile dell’apposizione della targa viaria è stato presieduto dal sindaco di Todi, Antonino Ruggiani, e dall’assessore alla Cultura, Margherita Bergamini Simoni. La piccola chiesa di S. Maria, gioiello di architettura romanica, di cui è stato parroco don Mario dal 1941 è una delle più antiche della città (sec. XIII), inserita in un quartiere di edilizia medievale, situato tra due cerchia di mura romane. All’interno, tracce di affreschi del ’400 e una stupenda statua lignea della Vergine Maria seduta in trono con il Bambino, di artista ignoto, risalente alla fine del XIII secolo. Qui ha avuto luogo una solenne concelebrazione presieduta dal vescovo mons. Giovanni Scanavino, il quale nell’omelia, prendendo spunto dalla domanda che viene rivolta a Giovanni il Battista: “Che dobbiamo fare?”, nel Vangelo della terza domenica di Avvento, ha ricordato come sia frequente nella Bibbia questa domanda ed ha spiegato che la fede non riguarda solo un fatto personale, solo il “mio” rapporto con Dio, ma ci mette in discussione per verificare se stiamo operando nell’amore, se stiamo interpretando la vita come il Signore ce la propone. “E don Mario Pericoli, che ricordiamo oggi, certamente ci direbbe di non perdere tempo, di valorizzare la vita con l’amore, un capitale che non si svaluta e che serve per partecipare a pieno titolo al Regno. Sono contento – ha poi detto il Vescovo – perché in questo Anno sacerdotale commemoriamo don Mario Pericoli, sacerdote, amico e maestro il cui esempio deve essere di guida nel nostro cammino e ci deve sostenere”. Al termine della messa mons. Mario Sensi, docente della Pontificia università lateranense, ha tratteggiato con dovizia di particolari e con tutta perizia l’attività di studio e di ricerca di don Mario, suo amato collega: ne è emerso un ritratto a tutto tondo di questa poliedrica figura di prete, scienziato e maestro che tutto svolse con inesauribile passione per la ricerca e lo studio dell’archivistica e dell’archeologia. Ma, dotato di grande intelligenza e di spirito critico, fu soprattutto un maestro aperto al confronto e all’amicizia. La canonica non solo era frequentata dal fior fiore degli studiosi italiani ed europei ma era sempre piena di studenti e di laureandi pronti a dare anche una mano a don Mario, che nei piani sottostanti attendeva agli scavi della città sotterranea. Ricordiamo anche che don Mario Pericoli nel 1940 iniziò gli scavi presso quella che veniva chiamata la Grotta di Traiano in Villa San Faustino per riportare alla luce le antiche catacombe romane. L’evento commemorativo si è concluso con un delizioso concerto per organo e violino eseguito dai fratelli musicisti Luca e Marco Venturi.

AUTORE: Antonio Colasanto