Maestro nell’arte di collaborare

AMMETO. Il 50' di don Giuseppe Granieri festeggiato nella sua parrocchia di Santa Maria Assunta

Nell’atrio della chiesa una ricca mostra fotografica: è la retrospettiva di avvenimenti indimenticabili di 50 anni di attività pastorale, volti, sorrisi, immagini, frammenti di storia che segnano il percorso di una comunità cresciuta e non solo di numero, intorno al proprio parroco. Domenica 2 luglio nella parrocchia di Santa Maria Assunta in Ammeto due anniversari da festeggiare: il 50’di ordinazione sacerdotale di don Giuseppe Fiorini Granieri e il 40’anno della costruzione della chiesa, iniziata nel 1966 e completata nel 1972. La festa è iniziata in una chiesa gremita, alla presenza di familiari e parenti, delle autorità, delle delegazioni della Croce rossa, della Filarmonica di Marsciano, del volontariato, delle associazioni e movimenti ecclesiali, e di tanta gente venuta a rendere omaggio al parroco di Ammeto. La solenne concelebrazione, a cui ha assistito il vescovo mons. Giovanni Scanavino, animata dal coro e con don Marcello Bugnini all’organo, è stata presieduta da don Giuseppe, insieme con due novelli sacerdoti. Il diacono Antonio Cecchini porge il saluto della comunità a don Giuseppe e ne ripercorre le tappe della vocazione e del ministero, ne traccia il profilo carismatico di guida forte, seminatore di gioia e di speranza, educatore di giovani, di padre spirituale per i diaconi diocesani. La famiglia, l’Azione cattolica, la guerra, la miseria sono le voci importanti della sua formazione; l’apertura ai laici, il lavorare insieme, l’unità, i cardini della sua pastorale non rituale ma totalmente rivolta alle esigenze degli altri. ‘Il processo di beatificazione è iniziato già’ ha detto scherzosamente il vescovo mons. Giovanni all’omelia. ‘Al mio posto il vescovo Grandoni avrebbe avuto molte più cose da ricordare e da dire, tuttavia una riflessione va fatta. C’è bisogno oggi di ricostruire il tessuto della fede, soppiantata dal secolarismo e di costruirlo nella famiglia; c’è bisogno di mamme sante, fervorose, più attente alla crescita spirituale dei figli, c’è bisogno di papà credibili per coerenza morale, c’è bisogno di comunità parrocchiali che sappiano scegliere bene e alla luce del Vangelo. Alla base va messa la fede: se c’è la fede, c’è tutto’. Un’omelia breve ma profonda, da cogliere come sfida e da tradurre in pratica. E poi auguri, messaggi, le parole di gratitudine del sindaco di Marsciano Gianfranco Chiaccheroni e la benedizione del Papa Benedetto XVI hanno concluso la cerimonia, insieme al ‘grazie’ di don Giuseppe e al canto solenne del Te Deum.

AUTORE: F. C.