Missione compiuta! La missione continua

Si è conclusa con un successo oltre le aspettative l’iniziativa promossa dalla diocesi

Missione compiuta! Una scossa vitale ha attraversato il mondo giovanile nei deici giorni della “Missione giovani” a Perugia. Nella messa conclusiva, domenica pomeriggio, la cattedrale straripava di ragazzi e ragazze dai 17 ai 30 anni. Gli applausi hanno punteggiato l’omelia dell’arcivescovo, mons. Gualtiero Bassetti: quando ha ricordato di essere riuscito, finalmente, a sedersi tra di loro sulla scalinata della cattedrale, quando ha ringraziato proprio loro, i giovani, quando ha ricordato la veglia d’inizio, in cattedrale, le catechesi avvincenti e ha ringraziato i missionari. “Ora la missione continua con voi, nella vostra vita” ha aggiunto, indicando anche luoghi e iniziative in cui continuare a vivere la gioia dell’incontro. Per la pastorale giovanile e universitaria e per le parrocchie della città ora inizia il “dopo missione”, un Progetto pastorale per dare sia ai perugini che agli studenti fuori sede nuove opportunità di conoscere e vivere in una Chiesa giovane e accogliente. Sono stati dieci giorni fitti di incontri con giovani che potremmo definire “vicini”, ovvero che hanno frequentato la parrocchia fino a poco tempo fa ed ora, o perché lontani da casa o per altri motivi, non la frequentano più. Sono in genere cordiali, anzi esprimono una nostalgia ed un desiderio di ritrovare una comunità in cui continuare un percorso di fede. Ci sono poi i “lontani”, quelli che non hanno avuto e non hanno nulla a che fare con la Chiesa e con Cristo. Sono di due tipi: quelli che proprio non conoscono né la Chiesa né Cristo e si dimostrano anche curiosi e interessati, e quelli che della Chiesa, più che di Cristo, ritengono di sapere quanto basta per starne alla larga anzi, anche per darle battaglia. Ci sono poi quelli a metà strada che forse sono anche i più sfuggenti, i più enigmatici. Di certo questi “tipi”, delineati cercando di sintetizzare il racconto di alcuni missionari, non sono identificabili dall’abbigliamento. C’è però un dato comune, soprattutto tra coloro che abbiamo definito “lontani” o anche “a metà strada”: ciò che in genere fa problema, hanno detto i missionari, è la Chiesa, o meglio l’immagine e la conoscenza che loro hanno della Chiesa che sentono lontana dal loro mondo, se non ostile. In questi giorni hanno visto frati, suore e ragazzi come loro, scendere in strada, nei bar, nelle scuole e nelle aule di università o in biblioteca per parlare di Gesù. Questo è il fatto che li ha colpiti, che gli ha fatto sentire la Chiesa meno estranea. Così in tanti hanno colto l’occasione per riallacciare un dialogo più approfondito nelle catechesi che si sono tenute al Pavone o con i sacerdoti a disposizione nella chiesa di Santo Stefano in cui si è pregato ogni giorno davanti all’Eucarestia. La missione è stata un’esperienza “forte” anche per i missionari, in particolare per i ragazzi e le ragazze che si sono uniti alle suore ed ai Frati Minori del Servizio orientamento giovani di Santa Maria degli Angeli. Quelli di Perugia, che ci siano nati o che ci siano venuti per studiare, si sono “giocati” la faccia, per così dire, con i loro coetanei. Hanno lasciato i loro impegni in parrocchia (con qualche difficoltà da qualche parroco, pochissimi in verità) e si sono messi in strada, hanno “prestato” a Dio i loro volti e le loro voci, perché potessero dire ad ogni giovane che incontravano “Ti voglio bene, desidero che tu sia felice”. La “Missione Giovani” è stata un momento di grazia “anche per le nostre comunità parrocchiali che hanno potuto constatare come nel mondo giovanile c’è ancora tanto desiderio di spiritualità e di una vita cristiana più autentica”, ha commentato mons. Paolo Giulietti, vicario generale dell’archidiocesi di Perugia-Città della Pieve. La “Missione Giovani” ha una ricaduta positiva anche a livello sociale, infatti, ha ossevato mons. Giulietti, “ha evidenziato come la città possa offrire con successo ai giovani non solo occasioni di divertimento ed evasioni, ma anche proposte di crescita e di impegno serio per il bene comune della nostra società”. Anche i numeri testimoniano il coinvolgimento ottenuto, ad iniziare dagli oltre 12.000 accessi al sito Internet www.perugiagiovani.net in due settimane. Le catechesi al teatro Pavone hanno registrato 2.500 presenze nelle cinque serate, e migliaia di ragazze e ragazzi sono stati incontrati ed oltre 900 di loro hanno lasciato il loro recapito e-mail per restare in contatto anche nel “Dopo Missione” ed i 102 giovani missionari sono stati in gran parte ospitati da diverse famiglie e parrocchie perugine. È andato oltre ogni aspettativa il numero dei partecipanti alla messa celebrata a conclusione della “Missione”: più di 1.500, in gran parte sotto i 30 anni, hanno affollato la cattedrale. A tutti i missionari e alle équipe degli Uffici diocesani per le Pastorali universitaria e giovanile, diretti rispettivamente da mons. Elio Bromuri e da don Riccardo Pascolini, è andato il vivo ringraziamento dell’arcivescovo mons. Gualtiero Bassetti, ma il lunghissimo applauso rivolto a lui dai giovani che gremivano la cattedrale, è stato un modo per dire grazie allo stesso pastore che ha fortemente voluto e sostenuto questa “Missione giovani”.

AUTORE: Maria Rita Valli