Missione giovane per giovani in missione

DIOCESI. Al via l’iniziativa rivolta alle nuove generazioni, che ne saranno protagoniste

Non è facile comunicare una Missione destinata ai giovani, già per la difficoltà della sua definizione. Si preferisce infatti chiamarla “Missione giovani” evitando la preposizione “per”, che potrebbe significare una forma di passività recettiva dei giovani stessi, ma evitando anche la preposizione “di”, per non sembrare che sia un fatto semplicemente e ingenuamente giovanilistico. Si tratta infatti di una iniziativa pastorale, promossa dal Vescovo, che è padre e pastore della comunità insieme ai suoi collaboratori presbiteri religiosi/e, fedeli laici, giovani e adulti. La Missione nasce da una esigenza educativa che alcuni chiamano emergenza. I fatti di cronaca e le indagini sui vari aspetti della vita e dell’esperienza dei giovani convalidano la preoccupazione della Chiesa e legittimano la ricerca di modi nuovi e di messa in atto di testimonianze forti per suscitare interesse e invitare alla riflessione e alla riscoperta dei valori profondi della fede cristiana e del senso della vita umana. La Chiesa avverte da tempo che moltissimi giovani, anche quelli di famiglie di tradizione cattolica, dopo aver ricevuto la cresima si sono allontanati, hanno perduto il contatto con la vita della comunità cristiana. La missione è destinata a ricondurre questi giovani a riallacciare i contatti andandoli a trovare là dove essi si trovano, nei luoghi di studio, nelle strade e piazze e persino nelle discoteche. Nella lontananza dalla Chiesa i giovani accumulano pregiudizi nei suoi confronti e assorbono nefaste ideologie rischiando di porsi in sudditanza psicologica di fronte a miti, idoli o droghe. L’azione educativa e di evangelizzazione svolta nella missione assume una valenza culturale in un momento in cui, per fare un esempio, si danno due orientamenti che in questi giorni di rinato femminismo si sono contrapposti: da una parte la richiesta rumorosa di un presunto diritto all’aborto e in particolare a quello chimico – il corpo è mio e ne faccio quello che voglio – e dall’altra parte il diritto naturale di nascere di chi è stato concepito. Comunicare la Missione vuol dire anche comunicare la fede e l’entusiasmo dei giovani missionari, religiosi e laici, che hanno fatto scelte decisive nel dono totale della loro vita al Vangelo. Sarà una bella avventura che dà respiro alla libertà dello spirito, gioia e grande fraternità, destinata ad aprire una nuova stagione di fede di molti giovani. Non, quindi, un evento estemporaneo, ma un progetto di vita nuova, liberata da equivoci e incrostazioni, volta a realizzare più intensi e vivaci relazioni tra la Chiesa e il mondo giovanile della nostra città. Tutto il lavoro missionario ha un’impronta francescana ed è costituito dalla ricerca dell’incontro, prima ancora del discorso e della predicazione. Ma l’impostazione è diocesana, istituzionale, appartiene a tutta la comunità ecclesiale e sono coinvolte anche le parrocchie, alle quali sono stati chiesti anche dei contributi per finanziare tutta la parte logistica dell’iniziativa. Un modo molto efficace per farle sentire in pieno coinvolte e responsabili.

AUTORE: Elio Bromuri