Missione in terra albanese

FUSHÈ-ARREZ. Conclusa visita di un gruppo di laici e sacerdoti della diocesi di Orvieto - Todi

Come ogni estate, anche quest’anno il campo di lavoro in Albania ha visto la presenza di un nutrito gruppo di missionari, 18 tra laici, sacerdoti e diaconi, che hanno visitato la missione di FuschÈ-Arrez dal 16 al 26 agosto, vivendo un’esperienza unica ed esaltante. Il viaggio lungo e stancante è stato premiato dall’accoglienza calorosa di suor Grazie e suor Bernardette, fondamenta di quest’opera di rinascita in Cristo e dei ragazzi albanesi il cui aiuto come interpreti o accompagnatori è stato indispensabile. La vera missione tra il popolo è iniziata il 18 agosto quando noi missionari, insieme a sacerdoti e diaconi siamo partiti per i villaggi di Lum Barde, Tuche, Bizai e San Sebastian. Qui veniva proposta la catechesi ai bambini più piccoli, non la solita lezioncina in cui uno parla e tanti ascoltano, ma un dialogo fatto anche di silenzi in cui erano gli occhi delle persone a parlare, a chiedere aiuto, a raccontare una vita di sofferenza, d’ingiustizia, di mancanza di libertà, ma anche il forte desiderio di rinascere, di mettere la parola ‘fine’ all’odio e ricominciare con l’Amore. Ogni mattinata si concludeva con la messa; nessun altare maestoso o chiesa sfarzosa, ma un semplice tavolo della casa più vicina, il calice, la pisside, le candele e la bellezza dei fiori colorati raccolti con cura dai bambini. L’attività della missione proseguiva nel pomeriggio con gli incontri per i ragazzi e si coronava con la messa nella nuova chiesa di FuschÈ-Arrez gremita ogni giorno di persone, che si ritrovavano poi la sera per partecipare alle processioni, vivendole intensamente in un clima di preghiera. Due sono stati gli appuntamenti centrali: la consacrazione dell’altare nella nuova chiesa, durante la quale ogni uomo e donna ha fatto salire a Dio il desiderio di vivere ogni giorno accompagnato per mano da Lui e, da quello stesso altare, la nascita e la confermazione di nuovi cristiani con il sacramento del battesimo e della cresima. Infine il 24 agosto abbiamo salutato la popolazione di FushÈ-Arrez con una messa durante la quale è stato rinnovato l’invito, espresso con le parole di Madre Teresa, di fare ogni giorno ‘qualcosa di bello per Gesù’. Gli sguardi, i sorrisi, gli abbracci dei bambini, le lacrime delle donne preoccupate per la sorte dei figli, i visi orgogliosi degli uomini ancora non convinti dell’abbandono in Dio, li abbiamo scolpiti nel nostro cuore e al pellegrinaggio al santuario della Madonna del Consiglio a Skutari li abbiamo offerti a Lei perché vegli su loro e come una madre sia pronta a regalare carezze di amore.

AUTORE: Elena Marcucci