Modelli di Amore

Il Vescovo in visita pastorale nell'area intorno a Collevalenza

Domenica 22 febbraio, alle ore 21, Torrececcona ha accolto in piazza l’immagine della Madonna di Lourdes e il vescovo Scanavino, che ha iniziato da qui la visita pastorale all’Unità che raggruppa, intorno alla parrocchia di Collevalenza, i centri abitati e le case sparse di Torrececcona, Monticello, Ficareto, Chioano, Collevalenza, Rosceto. Il Vescovo, dopo essersi inginocchiato e aver baciato il crocifisso, accompagnato dal simulacro della Vergine, è entrato in chiesa mentre il coro di Torrececcona intonava l’Ave Maria di Lourdes. Subito dopo l’aspersione dei presenti, per ricordare il battesimo che ci ha resi creature nuove, e dopo un indirizzo di saluto rivolto dal parroco padre Quinto Tomassi, Figlio dell’Amore Misericordioso, mons. Scanavino ha presieduto la liturgia della Parola incentrata sulle nozze di Cana. Nel sottolineare quanto forte e vitale sia il vincolo che unisce Maria a Cristo e alla Chiesa, l’ha riproposta come modello e guida per ritrovare la forza per andare avanti alla sequela. Un rinnovato impegno – ha detto il presule – per accrescere e trasmettere la fede come hanno fatto i nostri genitori, per essere Chiesa che realizza i doni della fede, della speranza e della carità. Il mercoledì delle Ceneri il Vescovo si è fermato tutta la giornata al santuario dell’Amore Misericordioso, dove ha presieduto due celebrazioni eucaristiche: alle 9 con i sacerdoti anziani e malati con amministrazione del sacramento dell’unzione degli infermi, e alle 17 con i religiosi e le religiose dell’Amore Misericordioso e i fedeli dell’unità pastorale, con imposizione delle ceneri. Alle 10.30 ha incontrato i Figli dell’Amore Misericordioso e nel primo pomeriggio le Ancelle. La visita pastorale è un antico ufficio che ha origine già al tempo degli apostoli. I primi visitatori furono Tito e Timoteo, che Paolo inviò a visitare le Chiese da lui fondate a Creta e ad Efeso. Anche i Padri della Chiesa, da Ambrogio a Ilario, da Agostino a Gregorio Magno, da Atanasio a Basilio, da Gregorio Nazianzeno a Giovanni Crisostomo, ebbero cura di praticare questo ufficio, finché il Concilio di Trento non ne regolò finalità e modalità di svolgimento. Anche mons. Scanavino, come i suoi predecessori, per conoscere, incoraggiare e confermare, sta incontrando i fedeli delle singole realtà del territorio, i loro Consigli pastorali ed economici, il gruppo dei catechisti, i gruppi giovanili, i genitori, gli insegnanti, gli ammalati, le strutture caritative e di beneficenza del territorio, le imprese industriali, artigianali, commerciali e agricole, le religiose e i religiosi. Nel corso di questi incontri il Pastore si ferma per vivere in comunione con il gregge a lui affidato, per poterne rilevare iniziative da incentivare e carenze da superare con il concorso di tutti i fratelli.

AUTORE: Antonio Colasanto