MONTECCHIO. Il sindaco Luigi Sabatini parla del suo ‘lavoro’ nel piccolo comune

Piccolo comune grandi progetti

La diocesi di Orvieto Todi abbraccia un territorio vasto e variegato. La quasi totalità si trova in Umbria ma una piccola fascia sporge nel Lazio con il piccolo ma importante comune di Bolsena. Dunque ben ventitré comuni in tre province diverse, quella perugina, quella ternana e quella viterbese. Abbiamo scelto di presentare ai lettori le piccole città, i borghi ed i paesi che sorgono in questa bella porzione di terra umbra (e laziale). Iniziamo da questo numero un giro di interviste ai sindaci dei nostri 23 comuni per sentire dalla loro voce di cittadini che godono di un punto di osservazione particolare, come si dispiega il loro impegno di sindaci. Vogliamo anche fornire altri tipi di informazioni sui nostri paesi che spesso posseggono tradizioni e risorse umane e culturali importanti ma alcune poco conosciute. È un impegno che ci prendiamo sapendo già che non saremo esaustivi e che ci vorrà molto tempo per “far visita” a tutti. Iniziamo con il comune di Montecchio. Luigi Sabatini, è il giovane sindaco di Montecchio, eletto in una coalizione di centro destra. Cosa significa amministrare un piccolo comune? “Fare il Sindaco in un piccolo centro significa molto spesso doversi barcamenare con bilanci non sempre idonei per garantire servizi ed opere nei confronti dei cittadini e del territorio. Vuol dire anche impegnarsi in prima persona ogni giorno, rinunciando a volte ad impegni personali per dedicarsi a risolvere i problemi, anche improvvisi, della collettività”.Quali sono le principali azioni che la sua amministrazione ha promosso e realizzato? “La soddisfazione maggiore riguarda la realizzazione di alcune opere pubbliche di particolare interesse per il Comune, come il progetto di ristrutturazione del centro di Montecchio. Abbiamo poi prestato molta attenzione ai servizi sociali istituendo, insieme agli altri comuni del comprensorio, l’ufficio di cittadinanza e cercando il più possibile di alleggerire i disagi delle persone anziane che costituiscono una buona fetta della popolazione, in particolare nella frazione di Tenaglie dove a breve riusciremo a riattivare l’ufficio postale e garantiremo un trasporto pubblico con il capoluogo. Uno sguardo privilegiato hanno avuto le scuole, di cui abbiamo migliorato le strutture e il servizio mensa”. Che futuro vede per i piccoli comuni dell’Umbria e in particolare per quello che è chiamato ad amministrare? “L’Italia è la nazione dei piccoli comuni e l’Umbria ne è esempio lampante, se consideriamo che l’intera regione conta meno abitanti di una media città. Ritengo che le piccole realtà per poter continuare a garantire servizi efficienti ai propri cittadini hanno come unica strada percorribile quella della collaborazione, consorziando quanto più possibile i servizi e lasciando un po’ da parte campanilismi e divergenze politiche. Solo così si riuscirà a mantenere le singole identità e garantire le giuste aspettative della popolazione. Un’esperienza, quella dei servizi consorziati, che il mio comune già da qualche anno sta condividendo con le amministrazioni limitrofe”.Cosa lo ha spinto ad impegnarsi in politica? “E’ stata la mia formazione cattolica a spingermi a scegliere di impegnarmi in politica ed in particolare a candidarmi Sindaco del mio comune. Ritengo che come cattolici non possiamo rimanere alla finestra in politica, ma dobbiamo entrare in gioco e, anche se su schieramenti opposti, portare avanti i valori in cui crediamo. Sin dal mio primo giorno da Sindaco ho cercato di vivere questa esperienza in pace con la mia coscienza, cercando nell’attività amministrativa non l’interesse personale o di pochi, ma mettendo le mie capacità personali al servizio degli altri e della collettività”.

AUTORE: M.C.