Mostra antologica di Gerardo Dottori all’Estorick di Londra

Dottori a Londra-DurantiPer Gerardo Dottori questo è veramente un anno fortunato. È ancora in corso al Guggenheim di New York, fino al 1° settembre, la mostra “Italian Futurism”, dove nella rosa delle opere esposte c’è anche “Il trittico della velocità” del maestro futurista, concessa dal Museo di arte contemporanea di Palazzo Penna di Perugia. A Santa Maria degli Angeli, al Museo della Porziuncola fino al 31 agosto, la mostra “Santo Francesco” raccoglie le opere realizzate da Dottori sul Poverello di Assisi.

Martedì 8 luglio scorso l’inaugurazione all’Estorick Collection of Modern Italian Art di Londra di una antologica su “Gerardo Dottori. The futurism wiev” che per la prima volta sbarca oltremanica con una cinquantina di opere, tra dipinti e disegni, (di proprietà sia privata che pubblica) che comprendono non solo le ormai note aeropitture, ma anche opere della fase giovanile divisionista (Fanciulla nel bosco, 1908, Trittico degli alberi, 1909-10), di quella futurista (Primavera, 1912, Incendio città, 1926, Forme ascensionali, 1930) e astratto – futurista. La mostra è realizzata in collaborazione con gli Archivi Dottori, il Comune di Perugia (Museo di arte contemporanea di palazzo Penna), Regione Umbria e Fondazione Cassa di risparmio di Perugia. “All’inaugurazione – racconta Massimo Duranti, curatore della mostra (in collaborazione con Francesca Duranti e Andrea Baffoni) appena tornato da Londra – erano presenti la direttrice del museo Roberta Cremoncini, l’addetto culturale dell’Ambasciata d’Italia a Londra, il primo consigliere Nicola Todaro Marescotti ed un pubblico numeroso composto anche da uomini di cultura, artisti e giornalisti specializzati.

La mostra, che ha avuto il patrocinio del Ministero per i Beni culturali – spiega – è stata particolarmente apprezzata, un’occasione unica per comprendere bene l’itinerario estetico del futurista umbro. Le opere sono state disposte nei due saloni del piano terra del museo dove nei piani superiori sono conservati capolavori futuristi di Boccioni (Idolo moderno), Balla (Il violinista), Severini (Promenade) e Carrà (Uscita da teatro) che i visitatori hanno potuto così contestualizzare con le opere coeve di Dottori”.

Duranti non si è lasciato sfuggire l’occasione per polemizzare con la stampa sul mancato prestito da parte della Tate Gallery di Londra dell’opera “Esplosione di rosso su verde”, il capolavoro che Dottori donò al famoso museo inglese nel 1972 (fu proprio Duranti, insieme al compianto Alfredo De Poi, a consegnarlo) che non è stato prestato perché non richiesto nove mesi prima: “C’è più burocrazia a Londra che in Italia!” – sottolinea – il che ha impedito la visione simultanea di opere dei primi anni Dieci e una corretta datazione della stessa “Esplosione”. La serata è stata allietata da prodotti tipici umbri di Ferretti e cioccolatini Sandri.

AUTORE: Manuela Acito