Musica, il respiro dell’anima

La Sagra musicale umbra approda a quella che era la sua sede più naturale: la cattedrale

La Sagra musicale umbra (13-26 settembre) quest’anno non si è limitata a proporre musica sacra, ma è entrata nel tempio e lì ha accompagnato la celebrazione del rito. Ha presieduto la liturgia eucaristica il vescovo Giuseppe Chiaretti nella cattedrale di San Lorenzo, gremita di fedeli, di musicisti e di amanti della musica. È stata una vera messa, non un semplice concerto, recitata con parti latine e altre in italiano e con un’omelia appropriata alla circostanza. Mons. Chiaretti ha salutato e ringraziato gli organizzatori della Sagra per averla riportata alla sua originaria ispirazione e per aver scelto un programma di alto livello culturale. Ha esaltato il connubio tra liturgia e musica, e questa intesa non come semplice ancilla, ma come respiro dell’anima orante. Realizza in maniera eccelsa questa altissima funzione il gregoriano, canto della Chiesa e dei monaci che fin dai primi secoli della storia cristiana hanno elaborato uno stile di grande elevatezza spirituale. È stato il Consortium Vocale Oslo, diretto da Alexander Schweizer, a eseguire le parti mobili della liturgia, mentre il coro dei Piccoli musici di Casazza, diretti da Mario Mora, hanno eseguito la Missa brevis di Benjamin Britten. La partecipazione delle due formazioni corali è avvenuta grazie alla collaborazione che la Sagra ha istituito con il Concorso polifonico internazionale ‘Guido d’Arezzo’. È stata una celebrazione molto particolare, nella quale si è coniugato l’antico e il nuovo, riscontrando, con stupefacente soddisfazione, l’amalgama possibile che si trova non certamente nelle tecniche musicali, abissalmente distanti, ma nell’anima che le ispira e le trasfigura in un linguaggio di contemplazione e invocazione. Il coro di Oslo, formato da 7 cantori adulti, che furono i ragazzi del coro della cattedrale protestante della loro città, ha eseguito i canti, stando nel presbiterio, con lunghi mantelli neri. È un gruppo specializzato nel gregoriano ed ha eseguito concerti in molte parti della Scandinavia e dell’Europa. Ha vinto nel 2004 un premio al Concorso ‘Guido d’Arezzo’. Al maestro Alexander Schweizer, teologo e musicista, abbiamo chiesto se avesse qualche parentela con Albert Schweitzer, teologo protestante e musicista, che divenne missionario in Africa. Abbiamo avuto una garbata risposta negativa: nel cognome, infatti, c’è una ‘t’ di differenza; lui inoltre è cattolico, mentre Schweitzer era protestante. A parte questo aneddoto, Schweizer è un cantore liturgico, fa concerti e insegna gregoriano in Germania, Norvegia e Italia. Splendida esecuzione anche quella dei Piccoli cantori, guidati dal fondatore e direttore infaticabile del coro Mario Mora, che riesce a estrarre dai suoi piccoli coristi, maschi e femmine delle voci fresche, pulite, acute e piene di entusiasmo. Si sono sentiti veri e propri gridi di invocazione e giubilo che hanno riempito le altissime volte della cattedrale e invitato alla contemplazione della Gloria in excelsis.

AUTORE: Elio Bromuri