Nasce l’operatore sociale di quartiere

Un piano integrato per la salute degli anziani nella Media Valle del Tevere

Il volto delle nostre città è sempre più ‘anziano’; secondo le statistiche, per ogni cento persone che vivono nelle nostre città, 24 hanno più di 65 anni e sono solo 16 i giovani sotto i 18 anni. Questi i risultati di un’indagine condotta nei comuni dell’Ambito territoriale n. 4 – Media Valle del Tevere, formato dai comuni di Todi, Marsciano, Deruta, Massa Martana, Collazzone, San Venanzo, Fratta Todina e Montecastello Vibio.Un fenomeno di questo tipo non può non interrogare in primo luogo le istituzioni e i soggetti coinvolti a diverso titolo nell’assistenza e nell’organizzazione di servizi sanitari e socio-assistenziali a favore degli anziani, perché essi vengano considerati non una ’emergenza sociale’ ma, come ha affermato il sindaco di Todi Catuscia Marini all’apertura della recente Giornata di studi su questi temi, ‘un patrimonio sociale’, la cui qualità della vita va mantenuta e curata. Molti soggetti (enti locali, aziende sanitarie, cooperative, associazioni), collaborano già, nell’ottica del principio della sussidiarietà orizzontale, per dare risposte mirate ai bisogni degli anziani, studiando approcci innovativi e percorsi di integrazione delle rispettive azioni, oltre che promuovendo nuovi progetti, per sdoganare la cura degli anziani dalla visione degli interventi tampone ‘ come prima del 2001, prima dei Piani sociali di zona ‘ verso politiche di promozione nel settore della terza età: ci sono così state l’apertura di centri sociali, una maggiore qualificazione delle residenze protette e ora, l’attivazione di servizi sperimentali, come quello dell’operatore sociale di quartiere. Questo progetto-pilota promosso dall’Ambito n. 4 nasce come risposta ai bisogni degli anziani rilevati attraverso il monitoraggio che ha evidenziato l’alta percentuale di persone anziane che vivono sole o in coppia, con tutte le difficoltà che questo comporta, anche quando c’è la completa autosufficienza. Dopo un’analisi dettagliata della situazione degli anziani attraverso le informazioni raccolte da attori sociali e referenti sui territori (medici di base, parroci, vicini di casa’), è nata questa nuova figura professionale dell’operatore sociale di quartiere che opera da maggio a Todi, Collazzone e Montecastello, da giugno a Fratta Todina e da luglio a Massa Martana, mentre la sperimentazione sta per partire anche a Marsciano. Attualmente il progetto, che durerà per un anno ed è attuato dalla cooperativa sociale Lasciaa e occupa 10 operatori formati nel settore, ha una duplice valenza: nell’ambito dei servizi collettivi ed individuali gli operatori ‘si occupano’ degli anziani in difficoltà, visitandoli nelle loro case e svolgendo con loro o per loro alcune incombenze o servizi (la spesa, la cura dell’ambiente domestico, disbrigo pratiche, accompagnamenti occasionali alle poste, in banca, dal medico); e nella promozione della socialità degli anziani, con la proposta di attività educative, culturali e ricreative, come la festa organizzata nella sala parrocchiale di Ponte Naia a Todi e la giornata dei nonni promossa al Doglio (Montecastello) la scorsa settimana.

AUTORE: Francesca Carnevalini